1. Zurigo
2. Oslo
3. Ginevra
4. Dubai
5. Abu Dhabi
Dall'Asia all'Europa, passando per le Americhe, le Smart City stanno ridefinendo l’ambiente urbano puntando a digitalizzazione, sostenibilità e inclusione. Il mercato globale vale più di cento miliardi di dollari, con l’importante contributo delle startup nel percorso delle città intelligenti, come dimostra l’acceleratore internazionale Torino Techstars Transformative World.
Una Smart City, ovvero una città intelligente, pone i cittadini al centro del proprio sviluppo, incorporando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’ecosistema urbano per promuovere un governo efficiente, compresi i processi di pianificazione collaborativa tra il settore pubblico e privato, diventare più sostenibile e migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.
Secondo le Nazioni Unite, attualmente i centri urbani ospitano il 56% della popolazione mondiale e, entro il 2050, questa percentuale dovrebbe raggiungere il 70%, ovvero oltre 5 miliardi di persone. Numeri rilevanti, poiché già oggi le città, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% dei consumi energetici e dei rifiuti prodotti a livello globale, nonché dell’80% delle emissioni di gas serra secondo un report della Banca Mondiale.
Questi dati testimoniano l’importanza della trasformazione dei centri urbani in Smart Cities, ossia città più efficienti che illuminano e riscaldano gli edifici con modalità intelligenti, migliorano l’approvvigionamento idrico, hanno un’amministrazione cittadina reattiva e interattiva, e offrono spazi pubblici più sicuri.
Il ruolo delle città intelligenti è riconosciuto anche dall’obiettivo 11 degli SDG (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che, con l’obiettivo “Città e comunità sostenibili”, punta a rendere le aree urbane e gli insediamenti umani “inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.
Questo significa garantire a tutti l'accesso a un'abitazione adeguata, a servizi di base e a infrastrutture sostenibili, promuovere la mobilità elettrica ed ecosostenibile, ridurre l’inquinamento, creare spazi verdi, offrire accesso ad alloggi e servizi intelligenti, e proteggere i quartieri vulnerabili delle città.
Premesse che spiegano perché il mercato mondiale delle Smart City sia in crescita costante, con una dimensione stimata per il 2024 di poco inferiore a 105 miliardi di dollari, e un tasso di crescita annuo del 12,5% che porterà questo valore a 168 miliardi nel 2028.
A livello globale sono molte le città che hanno già avviato il proprio percorso di trasformazione in Smart Cities e, pur non esistendo criteri univoci per individuare quelle che si trovano già a un livello avanzato, si può attingere alle graduatorie internazionali stilate con cadenza annuale.
Quella più rilevante che funge da punto di riferimento è lo Smart City Index realizzato annualmente dallo Smart City Observatory, espressione del World Smart Sustainable City Organization (WeGO), della School of Management svizzera IMD e della Singapore University of Technology and Design (SUTD).
Il ranking identifica una città intelligente come “un contesto urbano che applica la tecnologia per migliorare i benefici e ridurre le carenze dell’urbanizzazione per i suoi cittadini”, offrendo un focus bilanciato su tecnologia ed economia da un lato, e “dimensioni umane” delle Smart Cities (qualità della vita, ambiente e inclusività) dall’altro.
Da queste premesse, la sesta edizione ha proposto agli abitanti delle 146 città valutate una domanda specifica sui prezzi delle case in relazione agli stipendi, poiché rappresenta una delle sfide principali dei centri urbani contemporanei, sviluppando poi un dialogo più ampio a partire dalle risposte dei rispettivi residenti.
A monopolizzare la top 20 delle città intelligenti mondiali nell’IMD Smart City Index 2025 sono i centri urbani europei (11) e asiatici (8), con la sola Canberra a rappresentare l’Oceania, pur scalando dalla terza posizione ottenuta nel 2024 all’ottava.
Nel dettaglio, la top 10 mondiale delle Smart City per il 2025 comprende, nell’ordine:
1. Zurigo
2. Oslo
3. Ginevra
4. Dubai
5. Abu Dhabi
6. Londra
7. Copenaghen
8. Canberra
9. Singapore
10. Losanna
Le posizioni dalla 11 alla 20 sono occupate da
11. Helsinki
12. Praga
13. Seoul
14. Pechino
15. Shanghai
16. Lubiana
17. Amsterdam
18. Stoccolma
19. Hong Kong
20. Amburgo
L’IMD Smart City Index 2025 include tre città italiane che perdono ancora terreno. La prima, infatti, è Bologna, scesa all’83° posto dal 78° del 2024, mentre Milano occupa la 97esima posizione (-4), con Roma in 139esima (-5).
Il Nord America, uscito per la prima volta dalla Top 20 dell’indice creato nel 2019 nella scorsa edizione, non vi rientra complice il peggioramento delle infrastrutture e della sicurezza. Boston è la prima città statunitense nel 2025 del ranking occupando la 35esima posizione (+1 rispetto al 2024), mentre Ottawa si piazza al 42° posto, con New York, riconosciuta internazionalmente come la città più smart degli Stati Uniti, in 49esima posizione.
Dall’Asia all’America Latina, dall’Africa al Nord America, le Smart City si stanno sviluppando in contesti molto diversi, adattando le tecnologie alle esigenze locali: mobilità sostenibile, gestione dei dati, accesso digitale e inclusione sociale rappresentano solo alcune delle priorità per la trasformazione in città intelligenti. Alcuni esempi, infatti, mostrano quali siano i progetti innovativi sviluppati in base alle aree geografiche e alle rispettive peculiarità
Singapore è tra le città più smart al mondo nelle diverse classifiche, e stabilmente nella top 10 dello Smart City Index IMD dal 2019. La Città-Stato asiatica, seconda più popolata al mondo, nel 2014 ha lanciato l’iniziativa Smart Nation che è stata implementata utilizzando tecnologie digitali per migliorare traporti, amministrazione pubblica, salute e sicurezza. Singapore punta anche ad essere il primo Paese a sviluppare una città eco-smart priva di veicoli. Il progetto prevede la costruzione nell’area di Tengah, sita nella regione occidentale di Singapore, di cinque quartieri residenziali smart con 42.000 case, oltre a zone sicure per pedoni e ciclisti.
Dubai si è affermata negli ultimi anni come un riferimento per l’innovazione urbana. Lanciando Dubai Smart City Project nel 2013, la città ha investito in settori di cruciale importanza per la trasformazione in città intelligente: trasporti, energia, sicurezza e governance. In tal senso, Dubai ha un sistema di trasporto pubblico intelligente che poggia sulla metropolitana automatizzata e su autobus e tram elettrici, a cui si affianca l’impiego di app e sensori smart per migliorare gli spostamenti e ridurre la congestione del traffico. Inoltre, la città utilizza tecnologie intelligenti per ridurre il proprio impatto ambientale grazie a consumi ottimizzati di acqua ed energia, ed è una delle città più sicure al mondo grazie a sistemi di videosorveglianza evoluti che si basano sulla raccolta e l’analisi dei dati. Puntando a diventare la città più intelligente al mondo entro il 2030, Dubai vuole adottare anche tecnologie avveniristiche, tra cui taxi volanti ed edifici stampati in 3D.
Tokyo, megalopoli da quasi dieci milioni di abitanti, si distingue nel panorama globale non solo per la componente tecnologica, ma anche per la centralità delle persone. Ad esempio, la capitale del Giappone investe costantemente per raggiungere importanti traguardi collegati alla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di ridurre dell’80% le emissioni di gas serra entro il 2050. In quest’ottica, un ruolo particolarmente rilevante è svolto dall’idrogeno, destinato a diventare il carburante dei mezzi di trasporto del futuro. Un “progetto intelligente” è Kashiwa-no-ha Smart City: quartiere modello per sostenibilità, con smart grid, edifici a basso consumo e sistemi di riutilizzo delle acque. Nella capitale del Giappone, infine, non possono mancare robotica e IA, con robot nel ruolo di assistenti in aeroporti, hotel e stazioni per aiutare residenti e turisti.
Arrivata fino al terzo posto del ranking IMD Smart City Index nel 2024, nell’ultima edizione la capitale australiana è scesa in nona posizione. Riconoscimenti ottenuti grazie agli sforzi riguardanti sostenibilità e digital trasformation, mettendo al centro la qualità della vita di cittadini e visitatori. Canberra, infatti, ha lanciato e implementato diverse soluzioni tipiche di una Smart City, tra cui la Zero Emission Veichle Strategy che mira a promuovere l’utilizzo dei trasporti elettrici per ridurre le emissioni di CO2. Un altro progetto è lo sviluppo di un Digital Twin (Gemello Digitale) che, attraverso una rete di sensori IoT, permette il monitoraggio e la gestione di diverse funzionalità cittadine in tempo reale. Questo consente all’amministrazione locale di raccoglier dati sui flussi di traffico, sull’utilizzo di energia e sulla gestione delle risorse idriche, per prendere decisioni data driven e migliorare i servizi erogati.
Negli ultimi cinque anni Abu Dhabi e ha scalato posizioni nel ranking di IMD, passando dal 14° posto del 2020 al quinto dell’ultima edizione. Un premio che evidenzia la riuscita dell’approccio governativo della capitale emiratina, che ha risolto il problema del trasporto pubblico ottenendo un elevato gradimento dai propri abitanti grazie a 90 milioni di corse effettuate lo scorso anno, a cui si aggiungono 168.000 cittadini che utilizzano la rete idrica intelligente. Nel solo 2024 Abu Dhabi ha investito quasi un miliardo di euro nella mobilità e nei progetti per le nuove infrastrutture stradali, tra cui un doppio ponte che ridurrà i picchi di traffico e i conseguenti ritardi che generano in Al Kahleej Al Arabi Street. Non mancano infine gli spazi verdi e i parcheggi intelligenti, oltre alla cura dell’estetica delle aree pubbliche, come con l’iniziativa Abu Dhabi Canvas volta a celebrare il patrimonio artistico e culturale del Paese.
La Grande Mela è tra le Smart Cities più avanzate al mondo, in virtù di molteplici progetti intelligenti volti a migliorare la qualità della vita, la sostenibilità e l’efficienza cittadina. La città ha implementato sistemi di gestione del traffico smart, ad esempio attraverso il programma Midtown in Motion che sfrutta sensori e telecamere con l’obiettivo di ottimizzare i flussi di traffico e ridurre contestualmente i ritardi. Inoltre, New York persegue la sostenibilità, puntando a sostituire i veicoli inquinanti con altri alimentati con energie rinnovabili, oppure aumentando la quantità delle stazioni di ricarica per i veicoli elettrici o, ancora, con la Citywide Climate Initiative che ha quale obiettivo ridurre le emissioni di gas serra per fare della città un modello di sostenibilità. Infine, con NYC Smart l’obiettivo è rendere New York la città più digitale a livello globale, attraverso progetti intelligenti per la gestione delle risorse, la sicurezza e la sanità.
Anche la capitale della California si distingue nel panorama globale delle Smart City poiché, essendo sovrappopolata e congestionata dal traffico, ha avviato un percorso di transizione ecologica con l’obiettivo di alimentarsi esclusivamente con energia pulita entro il 2035, migliorando la salute e la qualità della vita dei propri cittadini. Proiettandosi verso le Olimpiadi del 2028, Los Angeles sta potenziando le infrastrutture di connettività collegate alla fibra ottica, al pari di quelle per la ricarica dei veicoli elettrici, seguendo il percorso tracciato con il progetto di digitalizzazione SmartLA 2028 pubblicato nel 2020. Inoltre, la megalopoli sta investendo nello sviluppo di un sistema di illuminazione urbana a LED e smart, controllata da un software che grazie a sensori IoT può anche rilevare l’inquinamento acustico. Infine, Los Angeles ospita numerose aziende tecnologiche, che contribuiscono allo sviluppo di soluzioni per la trasformazione intelligente della città.
Negli ultimi vent’anni la capitale della Corea del Sud è diventata sempre più una metropoli intelligente. Ad esempio, con l’iniziativa Seoul Metavers, la città ha inaugurato la sua gemella virtuale nel metaverso nel 2023. Il progetto è parte dell’ambizioso Seoul Vision che, forte di ingenti investimenti, persegue molteplici obiettivi smart: creare una cultura ed un ambiente senza discriminazioni ed inclusivo, sviluppare e supportare i brand locali, promuovere lo sviluppo di zone accessibili, sostenere le giovani startup innovative e creare un ecosistema innovativo che dia opportunità di lavoro agli over 50, offrire opportunità ai giovani svantaggiati e prevenire isolamento e solitudine dei cittadini grazie alle tecnologie intelligenti. Per raggiungerli l’intenzione è aumentare l’utilizzo di tecnologie come blockchain, IoT, Big Data e IA, oltre ad ampliare la rete Wi-Fi pubblica (Seoul free Wi-Fi) e ad implementare ulteriormente l'e-governance concepita per creare una cultura urbana innovativa basata su IT e dati.
In generale, la Cina sta investendo da oltre dieci anni nella trasformazione delle proprie città in Smart City, per affrontare gli atavici problemi di inquinamento e migliorarne la sostenibilità, oltre ad ottimizzare la gestione energetica e i comportamenti dei rispettivi abitanti. In questo scenario, Pechino si distingue per le molteplici iniziative avviate per diventare intelligente, focalizzandosi su infrastrutture avanzate, tecnologia 5G e servizi digitali, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza urbana. Un progetto di Smart City particolarmente rilevante a livello globale riguarda Xiaoang: una città costruita a 100 chilometri dalla capitale per 2,5 milioni di abitanti, che nei progetti governativi deve fungere da modello di città intelligente che rispetta l’ambiente, ed è dotata di connessioni ultrarapide e infrastrutture innovative. Più in generale, Pechino mira a diventare un centro mondiale per i servizi di nuova generazione, concentrendosi su connettività avanzata e servizi digitali.
Grazie al suo ecosistema di innovazione, mobilità elettrica, connettività e consapevolezza ambientale, la capitale cilena è riuscita a integrarsi con gli oltre 6 milioni di abitanti (8 milioni considerando l’intera area urbana), distinguendosi anche per i progressi nell’applicazione del paradigma dell’Economia Circolare nel panorama delle Smart City Sudamericane. Infatti, la capitale cilena ha infatti adottato tecnologie per la gestione efficiente dell’energia e dell’acqua, promuovendo la sostenibilità e riducendo il proprio impatto ambientale attraverso il progetto Sé Santiago. Inoltre, grazie a un sistema di mobilità smart, la città ha ridotto le emissioni di gas serra del 30% nel 2023, puntando al 50% entro la fine del 2025. Obiettivo da raggiungere attraverso l’elettrificazione della flotta di autobus pubblici, e grazie all’integrazione di diverse modalità di trasporto per facilitare la mobilità dei cittadini.
Nel contesto delle Smart Cities le tecnologie svolgono un ruolo cruciale nel migliorare la sostenibilità e la qualità della vita dei centri urbani, a vantaggio di cittadini e imprese e, in quest’ottica, le soluzioni realizzate e sviluppate dalle startup innovative sono imprescindibili.
In tal senso, un’iniziativa di richiamo globale è Techstars Trasformative World Torino, programma di accelerazione internazionale dedicato alle tecnologie per un mondo che cambia, promosso dalla società statunitense Techstars – tra i leader mondiale del settore –, che vede Intesa Sanpaolo Innovation Center partecipare in qualità di partner.
Giunto alla seconda edizione - iniziata il 24 febbraio 2025 alle OGR di Torino con 12 startup, sei italiane e sei internazionali - l’acceleratore rappresenta l’evoluzione dei precedenti programmi per la Smart Mobility e le Smart City lanciati nel 2019, gestiti da Techstars e sostenuti da Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo, con la partecipazione attiva del Comune di Torino e di aziende del territorio.
Considerando tutti i sei anni d’attività, il programma si è affermato come uno dei principali a livello globale, supportando la crescita di 69 realtà innovative che, complessivamente, hanno raccolto oltre 130 milioni di dollari di investimenti, concluso tre exit e stipulato 80 accordi per Proof of Concept (POC).
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