Come è andato il Venture Capital in Italia nella prima metà del 2024 - Rapporto primo semestre 2024 VeM

31 Luglio 2024
Innovation Center, Pubblicazioni, Osservatori, Finanza

Diminuiscono i round rispetto ai primi sei mesi del 2023, ma aumenta l’ammontare complessivo degli investimenti in startup innovative italiane e fondate all’estero da italiani (870 milioni di euro).

Riduzione delle operazioni, ma aumento nell’importo complessivo degli investimenti in startup innovative italiane rispetto alla prima metà dello scorso anno. È questo il bilancio del primo semestre del venture capital italiano nel 2024 che emerge dal Rapporto di Ricerca Venture Capital Monitor – VeM, presentato ufficialmente il 16 luglio a Milano.

Lo studio realizzato dall’Osservatorio Venture Capital Monitor – VeM attivo presso LIUC Business School, con il contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center e KPMG e il supporto istituzionale di CDP Venture Capital SGR e IBAN – si prefigge l’obiettivo di monitorare permanentemente le attività di early stage istituzionale nel nostro Paese.

L’Italia del venture capital si allinea nuovamente al trend globale in un'altra prima metà dell’anno caratterizzata ancora da uno scenario geopolitico incerto, ma registra una crescita rilevante degli investimenti in startup e scaleup fondate da italiani all’estero: se da un lato si riduce il numero di operazioni (12 rispetto alle 19 del 2023); dall’altro aumenta l’ammontare complessivo investito passando da 179 a 220 milioni di euro.

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Relativamente alle startup innovative italiane, crescono lievemente (+1,5%) i round rispetto al primo trimestre di quest’anno (68 contro 67 per un totale di 135 operazioni tra initial e follow on), ma si registra una decisa frenata nel confronto con il primo semestre dell’anno scorso quando le operazioni erano state 177 (-24%) principalmente per via della sensibile riduzione dei round initial (94, erano 123 nella prima metà del 2023).

Aumenta invece l’ammontare investito da operatori domestici e non in startup innovative italiane, con il primo semestre del 2024 che si chiude a quota 600 milioni rispetto ai 510 dei primi sei mesi dello scorso anno. Sommando questa componente all’importo complessivo investito in realtà estere con founder italiani, il totale passa da 689 milioni di euro nel primo semestre dei 2023 a 870 milioni di euro in quello del 2024.

Dati contraddittori ma con spiegazione relativamente facile, poiché dopo un 2023 nel quale sono mancati i mega deal, la prima metà di quest’anno ha registrato due round a 5 zeri: 100 milioni in quello che ha coinvolto D-Orbit; 140 milioni di euro nell’operazione che ha visto protagonista Bending Spoons.

 

Technology Transfer: l’ascesa è costante

Continua la crescita del totale investito in TT (Technology Transfer) spinto negli ultimi 18 mesi dall’importante boost impresso dall’attività di poli e fondi promossi da CDP Venture Capital SGR, con i fondi supportati dall’impatto della piattaforma ITAtech ad avere un effetto leva complessivo dovuto alle predette iniziative su capitali terzi che supera i 400 milioni di euro. Prendendo in considerazione l’attività svolta da investitori e poli di TT attivi nel nostro Paese, dal 2023 sono stati investiti oltre 375 milioni distribuiti su 172 round, con 115 milioni in 43 operazioni nei primi sei mesi del 2024: un dato già superiore alla media annua investita tra il 2018 e il 2022.

 

Corporate Venture Capital e filiera dell’early stage: crescono gli investimenti, diminuiscono i round

Per quanto concerne l’attività di corporate venture capital, nei primi sei mesi del 2024 trova conferma la considerevole presenza di imprese nei round di venture capital, con partecipazione delle corporate nel 28% delle operazioni a supporto di nuove realtà imprenditoriali italiane o di quelle che si trovano nella prima fase di sviluppo.

Per quanto concerne le startup innovative con sede in Italia, Venture Capital e corporate VC hanno investito 133 milioni distribuiti su 74 round nel primo semestre dell’anno (erano 272 milioni su 82 round nel 2023), con le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angel a registrare investimenti per 476 milioni in 49 operazioni (contro i 224 milioni in 52 operazioni dei primi sei mesi dello scorso anno), e i soli business angel ad investire 23 milioni in 16 round (15 milioni in 17 round dodici mesi fa).

Il totale delle predette attività, determina investimenti nella filiera dell’early stage in Italia pari a 623 milioni di euro distribuiti su 139 operazioni, rispetto ai circa 525 milioni in 152 round dei primi sei mesi scorso anno. Permane quindi la contrazione nel confronto con i record del 2022, quando nella prima metà dell’anno l’ammontare complessivo investito era già vicino al miliardo di euro (976 milioni) con 198 operazioni: dati ampiamente attesi e in linea con la contrazione globale.

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ICT saldo in testa, biotecnologie in netta crescita

Considerando esclusivamente gli investimenti intital, l’ICT si conferma come il settore che catalizza l’interesse degli investitori attestandosi al 38% delle operazioni totali, sebbene in leggero calo rispetto al 40% fatto registrare nei primi sei mesi dell’anno scorso: il 25% delle operazioni interessa startup innovative attive nel comparto dei servizi digitali ai consumatori, con il restante 75% che si rivolge invece alle imprese. Importante la crescita per le startup target attive nel settore biotecnologico, che dal 3% del totale investito nel primo semestre dello scorso anno salgono all’11%.


Distribuzione geografica degli investimenti: primeggia la Lombardia, Piemonte secondo con sorpasso sul Lazio

Per quanto concerne la distribuzione geografica degli investimenti initial, la Lombardia si conferma al primo posto con il 38% di società target: dato in diminuzione rispetto al 50% del primo semestre dello scorso anno. Rilevante l’ascesa del Piemonte, che mette la freccia e raccogliendo il 15% degli investimenti nel primo semestre dell’anno supera il Lazio (11%) salendo al secondo posto della “graduatoria”.

Dato che sorprende relativamente e segue quanto palesato con la presentazione dello scorso 10 giugno a Londra del Global Startup Ecosystem Report 2024 (GSER) di Startup Genome e Global Entrepreneurship Network. Torino, infatti, è entrata per la prima volta nella top 100 degli ecosistemi innovativi emergenti stanti le 20 posizioni “guadagnate” in 12 mesi secondo l’autorevole rapporto realizzato grazie alla collaborazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione Compagnia di San Paolo e Startup Genome per analizzare e valorizzare l'ecosistema imprenditoriale del capoluogo piemontese (già nella top 40 per capacità di attrarre talenti l’anno scorso).

Tornando al VeM relativo ai primi sei mesi del 2024, in conclusione i dati evidenziano in deciso rallentamento per quanto concerne lo startup capital sceso da 88 a 43 operazioni, mentre i round seed calano leggermente, passando dai 57 round nella prima metà del 2023 ai 47 registrati nel primo semestre di quest’anno.