Venture capital in calo, investiti 1.1 miliardi in startup innovative italiane nel 2023 – Rapporto VeM 2023
Riduzione attesa considerando anche le startup fondate da italiani con sede all’estero (1.4 miliardi) dopo il record registrato nel 2022. Nuove operazioni in lieve calo, ma il VC in Italia sta maturando allineandosi ai mercati più evoluti.
Dopo una crescita costante iniziata nel 2018, il venture capital scala la marcia con una frenata degli investimenti in startup innovative e scale-up italiane nel 2023. Questo è quanto emerge dal Rapporto di ricerca 2023 del Venture Capital Monitor (VeM), presentato ufficialmente martedì 20 febbraio 2024 a Milano.
Il report, realizzato dall’Osservatorio VeM attivo presso la Liuc Business School e AIFI con il contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center ed E. Morace & Co. Studio Legale e il supporto istituzionale di CDP Venture Capital SGR e IBAN, si prefigge l’obiettivo di monitorare permanentemente le attività di early stage istituzionale nel nostro Paese.
In un contesto sempre più incerto, l’Italia si allinea al trend globale e chiude il 2023 con 330 operazioni tra initial e follow-on, rispetto alle 370 dell’anno precedente (-11%). Guardando esclusivamente ai nuovi investimenti (initial), i deal l’anno scorso sono stati 273 (erano 310 del 2022).
Per quanto concerne l’ammontare degli investimenti in startup innovative italiane da parte di operatori domestici (717 milioni) e internazionali (368 milioni a fronte degli 853 nel 2022), il valore si attesta a 1,.1 miliardi di euro distribuiti su 302 deal: dato in sensibile calo (-43%) rispetto ai quasi 1.9 miliardi in 349 operazioni registrato nel 2022. Tuttavia, per il terzo anno consecutivo gli investimenti hanno superato il miliardo di euro, rappresentando un segnale di consolidamento e maturità del mercato Italiano.
Stabile l’ammontare investito in giovani realtà innovative con sede all’estero fondate da imprenditori italiani, attestatosi a circa 300 milioni di euro distribuiti in 28 round negli scorsi 12 mesi dopo il sensibile calo del 2022, quando dai 919 milioni in 26 operazioni del 2021 erano scesi a quota 302 milioni su 21 round.
Sommando le due componenti, il totale complessivo degli investimenti in startup innovative italiane nel 2023 si attesta a circa 1.4 miliardi di euro, mentre nel 2022 erano quasi 2.2 miliardi.
La maturazione del Corporate venture capital in Italia
Per quanto concerne le attività di corporate venture capital si conferma il trend recente, con una notevole presenza di Corporate nei round di venture capital che, infatti, hanno partecipato al 22% dei deal a supporto di nuove realtà imprenditoriali o nelle prime fasi di sviluppo. Dato in linea le rilevazioni dell’ultimo triennio, a riprova della progressiva maturazione del VC italiano.
Nel dettaglio, venture capital e Corporate venture capital hanno investito 559 milioni distribuiti su 200 operazioni in startup innovative con sede in Italia, mentre le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angels hanno registrato investimenti pari a 526 milioni di euro su 102 deal. I soli BAs hanno investito 34 milioni in 71 round, con diminuzione dell’ammontare rispetto ai 79 milioni in 72 deal del 2022.
Technology Transfer: investiti 232 milioni di euro nel 2023
Inoltre, il totale degli investimenti in TT (Technology Transfer) nel 2023 è stato pari a 232 milioni di euro su 67 operazioni, attraendo diversi investitori internazionali. Risultati importanti arrivati anche grazie all’impatto dei fondi della piattaforma ITAtech, che a oggi hanno raccolto oltre 300 milioni realizzando, dal 2018, 166 investimenti per un ammontare complessivo pari a quasi 360 milioni di euro (compresi i co-investitori). Il totale di queste attività porta la filiera dell’early stage in Italia ad aver investito oltre 1,1 miliardi di euro su 373 round. Aggiungendo anche gli investimenti in startup estere con founder italiani, l’ammontare complessivo nel 2023 si attesta a oltre 1,4 miliardi di euro su 405 round. Ovvero 800 milioni in meno rispetto al 2022, chiusosi con investimenti di poco inferiori a 2,2 miliardi distribuiti su 445 deal.
Perché nel 2023 sono diminuiti gli investimenti in startup innovative italiane: dall’allineamento ai trend internazionali all’assenza di “mega deal”
“Dopo una lunga serie storica di crescita anno su anno, il mercato Italiano del VC si è allineato al trend dei mercati internazionali che ha visto una contrazione emersa già a fine 2022 - ha sottolineato Luca Pagetti, Responsabile della struttura Finanziamento e Crescita delle Startup di Intesa Sanpaolo Innovation Center -. Le cause possono essere molteplici a partire dalla minore presenza di mega deal rispetto al 2022 e dall’andamento dei tassi di interesse. Il mantenimento del valore complessivo superiore al miliardo di euro, l’incremento del numero delle exit e degli investimenti nel Technology Transfer anche dall’estero, sono segnali positivi emersi dal Report, come il rimbalzo dell’indice Vem-i nell’ultimo trimestre”.
Pagetti ha quindi sfatato alcuni luoghi comuni, chiarendo come l’Italia sia al 18° posto tra 27 Paesi dell’Unione Europea per proporzione di investimenti di Venture Capital in rapporto al PIL e come gli operatori italiani non siano numericamente limitati, sebbene si sia portati a credere il contrario.
“Il nostro Gruppo, nel piano industriale in corso, conferma attraverso Intesa Sanpaolo Innovation Center il proprio sostegno alla crescita delle startup anche con iniziative di ecosistema e a supporto dei territori. La costituzione nel 2022 del fondo SEI Sviluppo Ecosistemi di Innovazione gestito da Neva SGR, società controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, è un'ulteriore conferma del nostro impegno”, ha quindi concluso Pagetti.
Per il Presidente di AIFI, Innocenzo Cipolletta, “in un anno seppur difficile, come lo è stato il 2023, sono state realizzate complessivamente oltre 300 operazioni, segno che il mercato italiano del venture capital sta consolidando il nuovo livello di sviluppo raggiunto, nell’auspicio di colmare il gap rispetto ai mercati più evoluti. Nonostante la mancanza di grandi operazioni, il numero elevato di quelle realizzate è il segnale di un terreno fertile su cui poter continuare a investire per puntare a nuovi campioni dell’innovazione”.
Distribuzione geografica e settoriale degli investimenti in startup innovative italiane
Relativamente agli investimenti initial, la Lombardia si conferma come la Regione con il numero maggiore di società target nel nostro Paese, 113, ovvero il 46% del mercato (nel 2022 era il 44% con 124 società). Seguono Lazio (13%) e Piemonte (8%). Il Nord Ovest (Lombardia e Piemonte) ospitano più della metà (53%) delle Target investite in Italia. Da segnalare la concentrazione significativa di startup target nel Centro Italia, passate dal 17 al 23% soprattutto grazie all’intensa collaborazione tra player privati e finanziarie regionali.
Esattamente come negli scorsi anni, sotto il profilo settoriale nel 2023 è stato l’ICT a catalizzare l’interesse degli investitori di VC con quota pari al 38% delle realtà target. Nello specifico, il 32% delle operazioni ha riguardato startup innovative attive nel comparto dei digital consumer services, mentre il 68% si è concentrato su società con focus su enterprise technologies.
Come osservato nel primo semestre del 2023, si conferma in forte crescita l'Healthcare, target del 12% degli investimenti initial (+4% su base annua), mentre il 9% è stato diretto verso il comparto degli altri servizi guidati dall’emergere dell’edutech. Seguono Fintech ed Energia e Ambiente, che hanno attratto il 7% degli investimenti.