“Circular Economy as an Enabler for Responsible Banking”: il report presentato il 18 luglio
La Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center ha presentato nell’evento online il nuovo report realizzato per UNEP FI
A fine 2023, UNEP FI (United Nations Environment Programme Finance Initiative) ha avviato il tavolo di lavoro “NEXUS”, un progetto che mira a orientare i Principles for Responsible Banking in ottica di economia circolare, riconoscendo come quest’ultima possa rappresentare la leva strategica per il settore finanziario per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ripristino della biodiversità, riduzione dell’inquinamento e sostegno alle economie locali. L’iniziativa si sviluppa in coerenza con le principali normative internazionali. Il driver su cui le banche sono incoraggiate ad agire per inglobare i principi di circular economy nei propri modelli operativi e attività sono: policy e processi, ingaggio dei clienti, composizione del portafoglio e flussi finanziari e advocacy e partnership. Il gruppo di lavoro è costituito da diverse banche provenienti da tutto il mondo. Inoltre contribuiscono anche la Ellen MacArthur Foundation (EMF), riconosciuta come l’interlocutore più autorevole sui contenuti, la Circle Economy Foundation, istituzione olandese nata nel 2011, e l’Università Bocconi.
UNEP FI ha pubblicato il 18 luglio 2024 due documenti di linee guida non vincolanti rivolte alle banche, illustrate attraverso un webinar dedicato a cui Intesa Sanpaolo Innovation Center ha preso parte come relatore assieme ad altri provenienti da ABN Amro, Mauritius Commercial Bank, EMF e Università Bocconi. Il report “Circular Economy as an Enabler for Responsible Banking: Leveraging the Nexus between Circularity and Sustainability Impact” ha l’obiettivo di identificare e rendere operativo il Nexus tra CE e clima, natura, inquinamento ed economie sane e inclusive. Il documento è strutturato nelle seguenti sezioni principali: i principi della CE; i legami tra CE e contesto normativo/regolamentare; l’integrazione della CE nei PRB e le relative opportunità per le banche; le interconnessioni tra la CE e altri obiettivi di sostenibilità. Le banche sono incoraggiate ad agire su 4 aree di impatto: policy e processi interni, coinvolgimento dei clienti, composizione del portafoglio e sui flussi finanziari e attività di advocacy e partnership. Per ciascuna di queste aree il report raccomanda azioni concrete che le banche possono intraprendere al fine di integrare un approccio circolare, aumentare i finanziamenti a favore della CE e cogliere le opportunità di business lungo tutta la catena del valore.
Ecco alcuni highlights del report:
- La maggior parte dei Paesi ha implementato una policy di gestione e riciclo dei rifiuti, mentre un numero crescente di governi sta attuando piani d'azione più olistici per la CE (EY, 2022). In particolare, è in crescita il numero di Paesi che incorporano la CE nelle Strategie Nazionali per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (UNEP, UNDP e Segretariato UNFCCC, 2023).
- I princìpi della CE stanno iniziando a essere integrati anche nelle normative sulla finanza sostenibile, in particolare nelle tassonomie della green finance che fungono da sistemi di classificazione, nella rendicontazione dell'impatto della doppia materialità e nell'aumento dei requisiti di due diligence ambientale e sociale. A livello globale, l’UE è stata ampiamente considerata come una delle zone più avanzate per quanto riguarda la CE, e le sue normative dimostrano il forte legame tra la CE e altri temi di sostenibilità.
- Le aziende soggette alla CSRD dovranno rendicontare secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Questi includono uno standard sull’uso delle risorse e sull’economia circolare (ESRS E5), oltre ad altri quattro standard ambientali correlati (ESRS E1 sul clima, ESRS E2 sull’inquinamento, ESRS E3 sull’acqua e ESRS E4 su biodiversità ed ecosistemi).
- Se integrata nelle 4 aree di impatto identificate dal report, la CE funge da boost per affrontare la triplice crisi planetaria rappresentata dal cambiamento climatico, dalla perdita di biodiversità e dall’inquinamento, promuovendo al contempo economie più sane e inclusive. Come corollario, se si proietta tale approccio nel contesto normativo EU, esso trova riscontro anche nel perseguimento dei sei obiettivi ambientali delineati dalla EU Taxonomy. Intesa Sanpaolo viene citata più volte nel documento come caso studio sia per il white paper “The circular economy as a de-risking strategy and driver of superior risk-adjusted returns” (realizzato nel 2021 in collaborazione con Università Bocconi e EMF) sia per le best practice inerenti la CE che la banca già adotta in 3 delle 4 aree di impatto indicate dal report (policy e processi interni, coinvolgimento dei clienti e composizione del portafoglio e flussi finanziari).