Startup Tales | Come Astradyne adatta la tecnica degli origami allo spazio

5 Aprile 2024
Innovation Center, Startup Development, Startup Tales, startup

Fondata nel 2021 a Bari, la startup innovativa attiva nella realizzazione di strutture dispiegabili per il settore aerospaziale ha sviluppato una tecnologia che integra elettronica rigido flessibile e materiale tessile. La prima applicazione è SolarCube, pannello solare che una volta in orbita si “apre” come un origami, con innumerevoli applicazioni possibili della tecnologia anche in altri ambiti.

L’innovazione tecnologica rappresenta storicamente un pilastro del settore aerospaziale che, oltre ad affascinare l’umanità complice l’alone di mistero che lo avvolge, offre opportunità economiche collegate a sfide tecnologiche stante la forte espansione della New Space Economy.

Difatti la New Space Economy - insieme delle attività e dei servizi collegati allo spazio che coinvolge anche enti privati - secondo le stime è destinata a valere più di 1.000 miliardi di euro entro il 2050 rispetto ai 450 attuali, spinta dalle prospettive di sviluppo tecnologico in diversi ambiti tra cui comunicazioni, ricerca scientifica e difesa. Un mercato nel quale l’Italia occupa da sempre un ruolo di primissimo piano, con l’industria aerospaziale italiana settima al mondo e quarta in Europa nel rapporto tra investimenti e PIL a testimoniarne l’importanza strategica per la crescita economica del nostro Paese.

In questo contesto si inserisce Astradyne, startup innovativa fondata a Bari nel maggio del 2021 e attiva nello sviluppo di strutture dispiegabili per il settore aerospaziale. La realtà pugliese, infatti, ha sviluppato una tecnologia innovativa in grado di integrare elettronica rigido-flessibile e materiale tessile la cui prima applicazione è SolarCube: un pannello solare per alimentare piccoli satelliti che, una volta in orbita, si “apre” ispirandosi alla tecnica degli origami.

La storia di Astradyne

Astradyne nasce dall’incontro tra Alessandro Buscicchio, Vittorio Netti e Davide Vittori, ai tempi dottorandi presso il Politecnico di Bari con background diversificati. In particolare, la tecnologia è stata sviluppata partendo dall’esperienza di Alessandro Buscicchio alla NASA-JPL, dove lavorava su dei robot per l’esplorazione marziana. Rientrato in Italia, Buscicchio ha unito le proprie competenze con quelle di Netti e Vittori fondando Astradyne, la cui sede è all’interno del campus dell’Ateneo pugliese con cui la startup collabora proficuamente.

Avendo un’idea embrionale “in mano” e poco più, i tre co-founder della startup decidono di partecipare all’hackathon Galactica nel 2021: una challenge promossa dall’Unione Europea volta a reperire nuove idee che combinano manifattura avanzata, aerospazio e tessile.

L’inaspettata vittoria nel confronto con realtà avviate da più tempo è l’impulso per avviare l’attività imprenditoriale. Un’altra svolta si concretizza a metà del 2022. Complice l’esigenza di una figura con un solido background in ambito aerospaziale, Alessia Gloder viene a conoscenza del progetto, ne coglie le potenzialità ed entra in Astradyne diventandone CEO.

Nata a Dueville (Vicenza) nel 1992, Alessia Gloder ha infatti conseguito una doppia laurea in ingegneria aerospaziale (la prima presso l’Università di Padova, la seconda con specializzazione in propulsione termica alla Cranfield University nel Regno Unito) e una in clarinetto, è stata due volte TEDx speaker e attualmente frequenta l’Executive MBA in Business Innovation di MIB Trieste - School of Management.

Come funziona la tecnologia FRET sviluppata da Astradyne

Nel dettaglio, la startup innovativa ha sviluppato una tecnologia chiamata FRET ((Flexible, Reinforced Electronics with Textile), che integra materiale tessile e schede elettroniche flessibili (Flex PCBs) unite con una formula “segreta” attraverso un processo di design e manifattura innovativo.

La prima applicazione della tecnologia è il modulo fotovoltaico ispirato alla tecnica degli origami SolarCube che, grazie al substrato realizzato con la tecnologia FRET, risulta più leggero, più compatto e con potenza superiore del 50% rispetto alle soluzioni già disponibili sul mercato.

La tecnica degli origami e, in generale, le strutture dispiegabili – sottolinea Gloder – si inseriscono in un momento storico nel quale si stanno riducendo i costi dei lanci, con la massa che resta un fattore rilevante e il volume ad assumere maggior importanza poiché riducendolo si riescono ad inserire più sottosistemi e/o ridurre le dimensioni dei satelliti da lanciare, e quindi i costi di missione”. In questo senso, prosegue la CEO di Astradyne, “avere una superficie molto grande che collassa in un volume piccolo si traduce in un pannello in grado di ospitare più celle e quindi in grado di fornire più potenza, rispondendo così al crescente fabbisogno energetico dei satelliti”.
Inoltre, spiega Gloder, “la nostra tecnologia non prevede cablaggi esposti e permette piegature fino a 180 gradi, con il tessuto facente da substrato che assorbe i principali stress e che va a sostituire le cerniere meccaniche: uno dei principali punti di rottura dei pannelli dispiegabili
”.

La crescita e i “successi” di Astradyne

Selezionata per entrare nel primo round del programma di incubazione ESA BIC Turin gestito da I3P a metà 2022, Astradyne è stata tra le prime startup che hanno partecipato al programma di accelerazione Business Innovation Factory realizzato da Leonardo in partnership con LVenture Group. Inoltre, ricorda Gloder, “il supporto della Commissione Europea è stato molto importante. Partecipando e vincendo le varie fasi del progetto europeo Galactica, infatti, abbiamo sviluppato dapprima la MVP della nostra tecnologia e del nostro prodotto, e successivamente il primo prototipo embrionale del prodotto SolarCube”.

Astradyne, peraltro, nell’evento finale del progetto comunitario volto a dimostrare la fattibilità di nuove catene di valore industriale riguardanti i settori tessile e aerospaziale basate sulla produzione avanzata in tutta l'Unione europea svoltosi a Barcellona il 16 febbraio 2023, si è aggiudicata il primo premio nella categoria Orbital.

Una delle tante soddisfazioni sia a livello nazionale che internazionale per la realtà pugliese, che come ricorda Gloder ha vinto anche “il premio per l'innovazione durante la Paris Space Week 2023 sponsorizzato e assegnato da Airbus, e il primo premio della call SPREAD2INNO promosso dalla Fondazione Amaldi durante l’evento We Make Future 2023 a Rimini”.

Inoltre, SolarCube ha portato Astradyne ad aggiudicarsi il premio Primo Round (ideato dalla piattaforma 2031 per individuare e aiutare a crescere le migliori startup early stage italiane), assegnato alla migliore startup dell’anno da una giuria composta da 11 top investors e business angels nel corso dell’Italian Tech Week 2023 svoltasi lo scorso settembre alle OGR di Torino.

Un riconoscimento importante che ha dato grande visibilità alla startup, con “La Repubblica ad inserirci tra le 10 migliori tech startup in Italia alla fine dello scorso anno, permettendoci di conseguire un altro bellissimo risultato. Abbiamo anche ricevuto numerose lettere di interesse da vari attori del mercato, constatando come ci sia un forte interessamento per il nostro prodotto”, sottolinea la CEO di Astradyne.

Dalla partecipazione ad Up2Stars all’Elite Lounge: il supporto di Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center per la crescita di Astradyne

Nel percorso di crescita di Astradyne si inserisce inoltre la partecipazione all’edizione 2022 di Up2Stars nel filone Aerospace, ovvero il programma di accelerazione nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center con il supporto della piattaforma di innovazione Gellify.
Il percorso - spiega Gloder - è stato molto interessante offrendoci la possibilità di entrare in contatto con numerose startup italiane ed espandere il nostro network. Abbiamo inoltre lavorato a stretto contatto con i mentor di Gellify, insieme ai quali abbiamo approfondito diversi aspetti del nostro business. Un altro aspetto rilevante per la nostra crescita risiede nei background professionali dei mentor anche in altri settori, poiché ci ha permesso di avere prospettive diverse e focalizzarci su aspetti che altrimenti non avremmo tenuto in considerazione”.

Il percorso si è concluso con un pitch nel Demo Day svoltosi a Napoli davanti a una platea di investitori e potenziali partner. In questo senso la CEO di Astradyne ricorda come “proprio lì, sul palco del Demo Day, abbiamo fatto il nostro pitch subito dopo Involve Space, una delle numerose startup partecipanti, e ci siamo resi conto di poter avviare una collaborazione”.

Successivamente, la realtà innovativa pugliese è entrata nella Elite Lounge di Intesa Sanpaolo organizzata in collaborazione con Elite: ecosistema di Euronext che aiuta startup e PMI a crescere e strutturarsi attraverso un set di servizi a supporto del business.

Attraverso una serie di workshop, la partecipazione alla Elite Lounge ci ha permesso di iniziare a capire cosa potrà succedere tra qualche anno e comprendere come arrivarci in anticipo e, più in generale, come ‘fare startup’ in modo più consapevole offrendo strumenti che poi si riutilizzano nel quotidiano”, evidenzia Gloder.

Inoltre, – aggiunge la CEO di Astradyne – i programmi di accelerazione a cui abbiamo partecipato non si esauriscono con la relativa conclusione. Infatti non si tratta solo di investimenti nella crescita e nella formazione della startup, ma anche di creazione di network e amicizie che durano nel tempo, oltre a supportarci offrendoci visibilità”.

Ad esempio con la partecipazione all’evento “Space Economy: connectivity, sustainability, industries, governments” svoltosi lo scorso 5 settembre presso l’Ambasciata d’Italia a Londra nel corso del quale, oltre alla presentazione da parte di Intesa Sanpaolo Innovation Center del report SpaceTech X-Plore, Astradyne ha avuto l’opportunità di illustrare la propria soluzione approfondendone il contenuto tecnologico con la platea.

Obiettivi e prospettive per il futuro di Astradyne

Dopo aver chiuso lo scorso giugno un round di investimento pre-seed guidato da Galaxia - Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per l’Aerospazio, creato da CDP Venture Capital e realizzato in partnership con Obloo –, tra gli obiettivi di Astradyne figurano “un round seed al quale stiamo lavorando e che dovremmo chiudere nel 2024, il testing a terra della tecnologia per ottimizzare e validare il design, e la dimostrazione in orbita prevista nel 2025”, spiega Alessia Gloder.

Successivamente, prosegue la CEO di Astradyne, “il nostro obiettivo è consolidare e scalare il prodotto SolarCube verso piattaforme satellitari di piccole e medie dimensioni, oltre a ampliare il portfolio dei nostri prodotti esplorando in parallelo applicazioni su vari verticali della nostra tecnologia particolarmente versatile, sia nel settore aereonautico che in ambito terrestre”.

Un altro obiettivo è attrarre talenti di ritorno dall’estero per ampliare il team attualmente composto da 9 persone – non a caso rientrate in Italia dopo esperienze in altri Paesi -, sfruttando anche gli investimenti e il supporto della Regione per contribuire ad espandere l’ecosistema aerospaziale Pugliese.