Innovazione e sostenibilità nel futuro di turismo, moda e food & beverage Made In Italy

11 Aprile 2023
Innovation Center, Focus On, Innovation

Nuove tecnologie e digitalizzazione per eccellenze italiane green competitive, col contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center

Il Made in Italy è un brand fatto di tradizione, know-how, qualità e creatività, nonché sinonimo di eccellenza e, di conseguenza, tra i più ricercati e venduti nei mercati internazionali grazie alla grande reputazione di cui godono le aziende italiane. Food&beverage, moda e turismo sono tre dei settori che rappresentano il meglio del Made in Italy nel mondo, contribuendo significativamente alla crescita socio-economica del Paese

persona in bicicletta su una strada collinare delimitata da cipressi al tramonto persona in bicicletta su una strada collinare delimitata da cipressi al tramonto

L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione offrono opportunità per far evolvere il “saper fare” italiano coniugando innovazione e tradizione, oltre a dare maggior visibilità e rilevanza al patrimonio culturale e paesaggistico nostrano. Tuttavia, la transizione digitale e tecnologica presenta anche nuove sfide da affrontare affinché il “brand Italia” resti un’eccellenza globale in un contesto altamente competitivo.

Per l’evoluzione di tre dei settori chiave del Made in Italy è fondamentale il contributo delle startup e delle PMI innovative italiane, stante la loro capacità di sviluppare e immettere sul mercato tecnologie abilitanti e trasformative in grado di ottimizzare e ridefinire i processi produttivi rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori.

Questo perché le realtà innovative e le rispettive tecnologie ideate ragionando “fuori dagli schemi”, si inseriscono nei silos aziendali grazie all’open innovation velocizzando lo sviluppo e l’immissione nei mercati di prodotti e servizi innovativi.

Food&beverage, moda e turismo “Made in Italy”: quanto valgono per l’economia italiana

Il food&beverage italiano è costituito da una filiera articolata e frammentata che riflette il tessuto produttivo italiano, composto principalmente da PMI (le microimprese con meno di 5 addetti sono il 91%, dato che sale al 99,4% considerando quelle di medie dimensioni). Complessivamente, le imprese attive nel settore sono più di un milione, e danno lavoro a quasi due milioni di persone.

Partendo dal coinvolgimento di territori altamente specializzati, il food&beverage nostrano immette sui mercati un’ampia varietà di prodotti di qualità elevata apprezzati a livello globale. Circostanza testimoniata dal contributo dell’export, che nel 2022 ha superato i 60 miliardi di euro trainato da sette segmenti: ortaggi e conserve vegetali, vini, pasta e riso, lattiero caseario, prodotti da forno, conserve animali e cioccolato.

La moda - includendo il settore tessile e accessorio - è uno dei principali vanti dell’industria italiana. Prendendo in considerazione i settori collegati tra cui lusso, beauty, calzature e gioielli, la filiera è composta da quasi 60 mila aziende con circa 600 mila addetti. Nel 2022, dopo l’emergenza pandemica che ha inciso negativamente su fatturato e vendite, grazie alla capacità di coniugare valori come creatività e qualità con l’innovazione il comparto ha fatturato oltre 96 miliardi di euro, con l’export che ha superato gli 80 miliardi per un surplus commerciale stimato vicino ai 30 miliardi di euro.

Il turismo - tra i settori più colpiti dalla pandemia - nel 2022 ha registrato 400 milioni di presenze in Italia con sostanziale equilibrio tra clienti italiani e stranieri, che hanno generato entrate per 21,3 miliardi di euro portando il Paese al quarto posto su scala globale rispetto per contributo del turismo internazionale. Secondo i dati ISTAT la domanda è stata comunque in calo dell’8,5% rispetto al 2019, con ripercussioni in termini occupazionali (dei 2 milioni di addetti pre-Covid, lo scorso anno ne sono venuti meno quasi 90mila).

due persone guidano un drone in un campo di spighe due persone guidano un drone in un campo di spighe

I principali trend di innovazione tecnologica per l’evoluzione del Made in Italy nel 2023

Food&beverage

Il food&beverage Made in Italy nel 2023 continuerà a mettere al centro dell’innovazione la sostenibilità ambientale e sociale. Come? Automatizzando progressivamente i processi produttivi e rendendo la supply chain sempre più circolare e anti-spreco grazie all’impiego di nuove tecnologie abilitanti come Intelligenza Artificiale e Cloud Computing, senza tralasciare la valorizzazione dei territori e delle rispettive specificità che rendono il food&beverage Made in Italy un’eccellenza globale contraddistinta da varietà e qualità dei prodotti.

Nella svolta circolare del food&beverage Made in Italy già in atto, oltre alla riduzione degli sprechi sarà cruciale rivedere il packaging dei prodotti utilizzando materiali riciclati o biodegradabili e innovativi, sviluppati e realizzati principalmente dalle startup.

Anche i sensori IoT saranno sempre più rilevanti per il settore consentendo alle aziende di monitorare l’intera supply chain (ad esempio le temperature delle celle frigorifere dotate di sensoristica IoT e connettività 5G) e analizzare l’enorme quantità di dati disponibili in tempo reale grazie al Cloud Computing, indirizzando così il business verso un approccio data-driven che massimizzi i profitti riducendo costi e sperperi.

Inoltre, anche l’utilizzo di Machine Learning e Intelligenza Artificiale può portare vantaggi per il food&beverage. Il Machine Learning, per esempio, consente di mantenere livelli elevati in termini di qualità abilitando controlli più veloci ed efficienti. In questo senso l’IA è un valido aiuto per via della capacità di rilevare problemi in tempo reale, individuarne la causa e permettere così alle aziende di migliorare i processi produttivi.

Nel 2023 proseguirà poi la lotta contro la contraffazione per tutelare i prodotti Made in Italy. Tra le tecnologie già utilizzate per difendersi dal fenomeno dell’Italian sounding - imitazione anche nei nomi delle eccellenze enogastronomiche del Belpaese - figurano blockchain e QR Code. Tecnologie che consentono di tracciare l’intero ciclo di vita dei prodotti garantendo trasparenza e qualità ai consumatori, rispondendo così alla crescente necessità di avere informazioni precise e dettagliate per decidere cosa acquistare.

Ragazza che indossa un visore VR e tocca oggetti nel metaverso Ragazza che indossa un visore VR e tocca oggetti nel metaverso

Moda

Nella moda Made in Italy i trend di innovazione tecnologica e digitale per il 2023 sono molteplici e riguardano diversi aspetti della produzione, della distribuzione e del consumo di abbigliamento e accessori.

Secondo un rapporto della Nazioni Unite, l’industria della moda è una delle più inquinanti e produce dall’8 al 10% delle emissioni globali di CO2 complice la diffusione della “fast fashion” che ha portato l’UE a decidere di eliminarla entro il 2030. Di conseguenza, il settore continuerà a privilegiare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, adottando processi produttivi circolari e utilizzando materiali innovativi, riciclabili o biodegradabili.

Le tecnologie 3D, ad esempio, consentono già di creare versioni digitali dei prodotti, riducendo lo spreco di risorse come l’acqua sia nella stampa che nel campionamento. Questo perché, senza la produzione fisica, l’impronta di carbonio diminuisce drasticamente.

L’Intelligenza Artificiale, inoltre, consentirà di anticipare le aspettative dei consumatori ottimizzando l’intera supply chain. Realtà virtuale ed aumentata e metaverso permetteranno poi di provare virtualmente i capi d’abbigliamento riducendo la quantità di articoli restituiti con conseguente riduzione degli scarti tessili generati dalla sovrapproduzione.

Le app mobile, invece, faciliteranno sempre più l’acquisto o la rivendita di prodotti di seconda mano, promuovendo così la sostenibilità ambientale.

Tuttavia, poiché i materiali e le fibre tessili più utilizzate per produrre indumenti sono la principale fonte d’inquinamento complice il lento degrado, lo sviluppo di tessuti alternativi sarà fondamentale nel processo di transizione sostenibile del settore.

L'impiego di fibre innovative sviluppate con materiali come cellulosa, bucce d’arancia, caffè macinato e di pelle ricavata da funghi o bucce di mele che sta prendendo sempre più piede anche nel lusso va in questa direzione. Tessuti di questo tipo, ovviamente, generano meno rifiuti nella fase produttiva, oltre ad essere durevoli, biodegradabili, riutilizzabili e riciclabili. E, nella maggior parte dei casi, sono frutto di R&D da parte delle startup attive nel settore.

Grazie alla digitalizzazione la moda sfrutterà le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per rispondere alle mutate esigenze dei consumatori, che non si limitano più a comprare prodotti dando invece priorità a vere e proprie esperienze d’acquisto omnicanale personalizzate, immersive e interattive senza soluzione di continuità tra reale e digitale.

E-commerce e social network dopo la spinta “forzata” dovuta alla pandemia diventeranno a breve i canali d’acquisto principali, obbligando gli operatori del settore a rivedere il ruolo dei negozi fisici per cogliere i vantaggi offerti dalla vendita diretta senza intermediazioni che si perfeziona esclusivamente online.

Infine la blockchain e i QR code unici e dinamici, esattamente come nel food&beverage, consentiranno di tutelare i prodotti della moda Made in Italy dalla contraffazione.

Donna che guarda delle colonne doriche attraverso un visore di realtà aumentata Donna che guarda delle colonne doriche attraverso un visore di realtà aumentata

Turismo

L’innovazione tecnologica nel settore turistico italiano nel 2023 presenta diversi trend rilevanti che da un lato riguardano l’offerta, e dall’altro la domanda di prodotti e servizi collegati all’hospitality.

La digitalizzazione permette di proporre soluzioni personalizzate, flessibili e sicure ai turisti rispondendo alle nuove abitudini di viaggio emerse con la pandemia: turismo di prossimità, prenotazione dei soggiorni sempre più vicina alla data dei viaggi e, non meno rilevante, le “workation” (mix tra lavoro smart working e vacanze).

Da un lato, come testimoniano i dati del 2022, i canali digitali e la conseguente possibilità di prenotare, pagare, accedere e fruire dei servizi turistici sono ormai ampiamente sfruttati a discapito delle agenzie viaggi e dei tour operator che non hanno canali di vendita online. Dall’altro, il turismo è diventato immersivo ed esperienziale, con ripercussioni sia sul modo di viaggiare che sulla “domanda” di sostenibilità.

I viaggiatori, infatti, oltre a voler vivere emozioni uniche e autentiche immergendosi nella cultura e nella natura delle mete scelte, complice la pandemia desiderano che le esperienze non si esauriscano con i viaggi fisici proseguendo nel digitale in modo da instaurare un legame sempre più profondo con i luoghi già visitati o da visitare.

In questo senso, la disponibilità di contenuti online rappresenta un’opportunità per favorire la creazione di una community di viaggiatori e consente di far conoscere il territorio facendo visitare una possibile destinazione prima di recarvisi attraverso realtà virtuale, realtà aumentata e metaverso.

Rispetto alla sostenibilità il settore sta adottando sempre più pratiche di consumo e produzione circolari, volte a favorire la valorizzazione dei territori e le specificità delle comunità locali. Per perseguire obiettivi ESG sarà determinante destagionalizzare i flussi turistici e il conseguente sovraffollamento, puntare sull’attrattività culturale - che passa anche all'enogastronomia in virtù delle specialità tipiche e diverse dei territori italiani -, e sfruttare la leva del marketing territoriale utilizzando i canali digitali per posizionare rendere “competitive” le mete turistiche meno note all’estero.

Il ruolo di Intesa Sanpaolo Innovation Center per l’evoluzione e l’innovazione del Made in Italy

Intesa Sanpaolo Innovation Center, supportando la crescita del sistema Paese e dei territori per accompagnare le imprese nella crescita e nello sviluppo del business seguendo i principi dell’open innovation e dell’economia circolare con un ecosistema che favorisce l’incontro tra domanda e offerta di innovazione, si impegna a valorizzare ulteriormente il Made in Italy e la sua evoluzione.

Ad esempio, nel portafoglio di startup e PMI innovative di Intesa Sanpaolo Innovation Center sono incluse realtà che hanno sviluppato soluzioni innovative per i tre settori d’eccellenza del brand Italia:

Berbrand. Dalla produzione di bottoni per l’alta moda, ha ampliato il business con packaging, finiture e bigiotteria puntando su ecosostenibilità, riduzione dei rifiuti grazie a materiali tecnologicamente avanzati efficientando la logistica. Produce e commercializza Superlativa, un film di madreperla applicabile su qualsiasi oggetto sviluppato con una tecnologia esclusiva che azzera gli scarti di lavorazione.

WEL. Scale-up costituita nel 2017 con l’obiettivo di digitalizzare i processi in vari ambiti grazie all’impiego di tecnologie B-IoT (blockchain e Internet of Things). Applicando la localizzazione nel settore dell’hospitality, WEL punta ad aiutare le società a creare ambienti più sicuri in grado di generare nuove esperienze e nuovi ricavi, efficienti e a misura d’uomo.

xFarm Technologies. Startup agritech attiva nella digitalizzazione di diversi processi nel settore agroalimentare grazie all’app omonima che offre strumenti di amministrazione, suggerimenti basati su algoritmi agronomici e IA. Per le aziende alimentari e per i produttori OEM intenzionati a sfruttare i big data agroalimentari come fonte di valore, propone soluzioni di business intelligence promuovendo la sostenibilità della produzione.

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La seconda edizione dell’Italian Lifestyle Acceleration Program

Il legame con il territorio e il supporto alle PMI e alle startup attive nella moda, nel turismo e nel food&beverage Made in Italy di Intesa Sanpaolo Innovation Center si concretizza anche con l’Italian Lifestyle Acceleration Program, programma di accelerazione ideato e promosso insieme a Nana Bianca, Fondazione CR Firenze e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione.

Giunto nel 2023 alla seconda edizione con kick-off lo scorso 14 marzo, il programma include sei realtà innovative selezionate che hanno sviluppato tecnologie trasversali al trasferimento tecnologico verso le società appartenenti ai settori trainanti dell’economia della città metropolitana di Firenze, dando seguito alla prima edizione che ha favorito interessanti prospettive di collaborazione tra alcune aziende e le startup del programma.

Luca Pagetti, Head of Startup Growth Financing di Intesa Sanpaolo Innovation Center, nel suo intervento durante il kick off della seconda edizione di Italian Lifestyle Innovation Program ha sottolineato: “L'innovazione non ha confini, uno degli obiettivi del programma è far arrivare le realtà selezionate dalla Toscana e da tutta Italia per contaminare le aziende del territorio e portare soluzioni nate dall’open innovation pronte all’uso. Misuriamo questo acceleratore con KPI come la creazione di posti di lavoro e l’attrazione di imprese sul territorio, per far sì che le startup portino davvero valore alle aziende locali e al territorio stesso”