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Per approfondire come la tecnologia avanzata può diventare una leva strategica per l’inclusione e la crescita di un'azienda.
Report a cura di Intesa Sanpaolo Innovation Center
Progettare interfacce intelligenti per favorire l'inclusione e migliorare la performance aziendale. Leggi il report Tech4Inclusion Xplore.
Le tecnologie emergenti stanno ridefinendo il nostro modo di vivere e lavorare, offrendo strumenti abilitanti per abbattere barriere, valorizzare i talenti e creare ambienti più equi e inclusivi. L’inclusione, oggi, non è più soltanto una questione etica, ma un fattore strategico di competitività: le organizzazioni che sanno integrare diversità e innovazione migliorano le proprie performance, attraggono nuovi talenti e costruiscono valore condiviso.
Il report Tech4Inclusion Xplore di Intesa Sanpaolo Innovation Center, realizzato in collaborazione con Materias, analizza come le tecnologie emergenti — dall’Intelligenza Artificiale (AI) ai Cobot, dalla Realtà Aumentata (XR) alle interfacce neurali — possano essere progettate “by design” per favorire un’inclusione reale e concreta. Questo approccio non solo risponde a sfide di equità e sostenibilità sociale, ma stimola anche la crescita economica delle aziende, allineandosi con i principi dell’Industry 5.0.
Le tecnologie emergenti stanno trasformando profondamente il nostro modo di vivere e lavorare, offrendo strumenti efficaci per abbattere barriere, valorizzare talenti e creare ambienti più equi e inclusivi. L’inclusione, infatti, non è più solo una questione etica, ma un vero e proprio vantaggio competitivo: secondo uno studio McKinsey1, le aziende con team inclusivi hanno il 39% di probabilità in più di ottenere performance economiche superiori alla media di mercato.
Con il passaggio da Industry 4.0 a Industry 5.0 si afferma una visione in cui la tecnologia amplifica – e non sostituisce – il potenziale umano. L’obiettivo non è più soltanto l’efficienza, ma la creazione di valore sociale e sostenibile, grazie a un ecosistema di innovazioni che mette al centro la collaborazione tra persone e sistemi intelligenti. Tecnologie come intelligenza artificiale, cobot, extended reality e neuroscienze applicate diventano leve fondamentali per un’innovazione human-centric e resiliente.
Il report propone un modello interpretativo dell’inclusione basato sulle “tre P”:
Questo framework mostra come l’inclusione possa diventare una leva trasversale di innovazione, capace di orientare scelte organizzative, modelli di leadership e progettazione tecnologica.
l valore dell’inclusione tecnologica emerge con forza dai casi presentati nel report Tech4Inclusion Xplore, che mostrano come le imprese più avanzate stiano già sperimentando soluzioni capaci di coniugare innovazione e impatto sociale. Alcuni casi:
Utilizza modelli di analytics predittiva per monitorare promozioni, retribuzioni e sentiment dei dipendenti, evidenziando pattern di esclusione spesso invisibili. Questo ha permesso decisioni più trasparenti e interventi tempestivi, aumentando la rappresentanza di talenti poco visibili del 14% in sei mesi.
Le soluzioni prodotte da Vantage Point si basano su realtà virtuale e intelligenza artificiale per offrire percorsi formativi immersivi contro molestie e discriminazioni. I test condotti hanno evidenziato un aumento del 50 % nella consapevolezza sui bias e un miglioramento del 20 % nella prontezza dei manager a intervenire.
Il progetto europeo MANUWORK ha introdotto cobot nelle linee di montaggio per supportare operatori con disabilità cognitive, rendendo le attività più accessibili e collaborative. L’iniziativa ha portato a un aumento del 15% del coinvolgimento lavorativo e a un miglioramento della produttività complessiva, dimostrando come la robotica possa essere anche uno strumento di inclusione.
Il programma formativo In My Shoes di PwC UK utilizza la realtà virtuale immersiva per far vivere ai partecipanti situazioni di discriminazione razziale e stimolare empatia e consapevolezza sui bias inconsci. L’esperienza ha portato il 75% dei partecipanti a un vero “moment of realization”, favorendo un cambiamento concreto nei comportamenti e nelle pratiche organizzative.
Il progetto ENGINE, sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, utilizza simulazioni immersive in realtà aumentata per promuovere modelli di mascolinità positivi e prevenire comportamenti molesti. I test hanno evidenziato una riduzione degli errori comportamentali e un aumento nella capacità di riconoscere situazioni a rischio, dimostrando il potenziale educativo delle tecnologie immersive per il cambiamento culturale.
1 Report by McKinsey, “Diversity Matters Even More: The Case for Holistic Impact” (2023)
Report a cura di Intesa Sanpaolo Innovation Center