Startup Tales | Come Joule rivoluziona le HR con video di 40 secondi e IA
Fondata a Padova nel 2021, la startup innovativa attraverso l’analisi di una breve autopresentazione dei candidati ne valuta attitudini e soft skill. Una soluzione più affidabile degli strumenti tradizionali rivolta a talenti e aziende, che pone rimedio ai problemi intrinsechi delle ricerche di personale e dell’assesment interno.
Trovare lavoro e candidati ideali partendo da un video di 40 secondi analizzato dall’intelligenza artificiale: è questa la sfida che Joule ha deciso di raccogliere e superare. Fondata nel 2021 a Padova, la startup nasce infatti con l’ambizione di rivoluzionare il processo di selezione del personale, introducendo un approccio innovativo basato su una tecnologia di frontiera.
Al centro del progetto si trova un algoritmo proprietario capace di analizzare un’autopresentazione video e restituire un profilo approfondito del candidato, valutandone non solo il percorso professionale, ma anche e soprattutto le attitudini e i reali talenti.
La tecnologia di Joule è frutto della collaborazione tra ingegneri e psicologi, ed è basata su modelli multimodali in grado di interpretare segnali verbali e non verbali: grammatica, tono di voce, postura, espressività del viso, ritmo e intensità del parlato. L’idea trova origine dall’osservazione concreta di un problema tipico del mondo delle HR: troppo spesso, durante i colloqui, i candidati risultano molto diversi da quanto descritto nei rispettivi curriculum vitae.


L’approccio innovativo di Joule per le HR
Il background di Laura Sposato
A trasformare questa criticità in un’idea imprenditoriale concreta e scalabile è stata l’imprenditrice padovana Laura Sposato, ventiseienne che fin dall’adolescenza ha avuto modo di confrontarsi con le responsabilità e la disciplina, necessarie anche per avviare la sua iniziativa imprenditoriale.
“Ho praticato ginnastica a livello agonistico per diversi anni, prima ritmica e poi estetica di gruppo. A 14 anni sono entrata nella squadra nazionale come titolare, partecipando a competizioni europee e mondiali: un’esperienza che mi ha insegnato il valore della disciplina e della determinazione, soprattutto perché andava conciliata con lo studio”, racconta la fondatrice e CEO di Joule.
La prima iniziativa imprenditoriale
“Nel frattempo – prosegue Sposato - ho iniziato ad allenare le bambine più piccole e, a scuola, ho fatto la rappresentante d’istituto. Durante gli studi universitari in Economia e Commercio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ho anche partecipato a una prima iniziativa imprenditoriale legata ai centri estivi in qualità di head of sales: una tappa importante per la mia crescita, personale e professionale”.
L’idea alla base della nascita di Joule
Contestualmente a questa esperienza, durante il tirocinio accademico Sposato entra nell’azienda di famiglia che opera nel settore HR, trovandosi a fare i conti con il problema che diventerà il punto di partenza per Joule. “Organizzavo e conducevo colloqui, ma notavo sempre la stessa criticità: chi si presentava era spesso molto diverso da quanto scritto nel CV. Allora mi sono chiesta se fosse possibile avere strumenti migliori per conoscere davvero quali sono i talenti delle persone che abbiamo di fronte, e come farlo”, racconta la founder di Joule.
La prima sfida tecnologica
Da questa intuizione, nel marzo del 2021 nasce l’idea che porta alla nascita della startup: raccogliere più informazioni precise sui candidati attraverso la tecnologia, superando i limiti del tradizionale curriculum.
“All’inizio pensavo di lavorare con degli ologrammi che, nella mia visione, mi avrebbero permesso di comprendere chi avevo di fronte”, spiega Sposato. “Le criticità - prosegue - erano duplici: da un lato, la tecnologia non era ancora sufficientemente sviluppata, e in parte non lo è nemmeno oggi; dall’altro, la realizzazione degli ologrammi richiedeva riprese video a 360 gradi, quindi i candidati dovevano dotarsi di telecamere specifiche oppure, più realisticamente, recarsi in spazi attrezzati per queste registrazioni, con grandi dispendi di risorse”.
L’intuizione sull’Intelligenza Artificiale
Un ulteriore problematica risiede nella necessità di dover analizzare gli ologrammi, con la giovane imprenditrice padovana che, dopo aver scelto di studiare il ventaglio di soluzioni offerte dal mercato, scopre l’intelligenza artificiale e ne intuisce le potenzialità, in una fase storica nella quale ChatGPT non è ancora disponibile e diffuso su larga scala.
L’avvio dell’iniziativa imprenditoriale
“Mi sono resa conto che esisteva uno spazio concreto per risolvere il problema vissuto in prima persona, così ho iniziato a cercare su LinkedIn ingegneri che potessero aiutarmi a sviluppare il mio progetto”, ricorda la CEO di Joule.
Dopo una lunga fase di studio e approfondimento, durante la quale conduce oltre 200 interviste esplorative, la giovane founder padovana incontra due giovani ingegneri con cui, nel novembre del 2021, dà ufficialmente avvio al suo progetto imprenditoriale.


Come funziona la tecnologia sviluppata da Joule
La tecnologia di Joule, sviluppata internamente e brevettata, è rivoluzionaria: un video di 40 secondi analizzato da Joule Artificial Intelligence (JAI) che poggia su un algoritmo proprietario.
Il candidato, attraverso l’apposita app disponibile per Android e IoS e ribattezzata “Joule for Talents”, registra una breve autopresentazione, con l’algoritmo della startup che ne valuta simultaneamente gli aspetti verbali (lessico, parole, concetti), paraverbali (tono della voce, ritmo, pause) e non verbali (gestualità, movimenti, postura, espressioni facciali, contatto visivo).
“Uniamo tutte queste informazioni e grazie ai nostri modelli multimodali che abbiamo allenato tramite 22 psicologi italiani ed esteri, e al contributo al progetto dell’Università di Padova che ha collaborato con noi”, spiega Sposato.
L’importanza delle soft skills
In questo modo Joule è in grado di identificare attitudini, soft skill e tratti caratteriali lavorativi dei candidati, al pari dei settori professionali di maggiore affinità nei quali potrebbero emergere. Questo consente alla startup di proporre opportunità in linea sia con l’esperienza tecnica dei candidati, sia con le loro competenze trasversali.
Le opzioni a disposizione per le aziende clienti: analisi dei video,automatizzazione del recruiting e assessment
Le aziende clienti, attraverso una piattaforma dedicata, possono invece scegliere se affidarsi solo all’analisi video o attivare l’automatizzazione completa del processo di recruiting: dall’IA che genera la job description, alla valutazione delle hard skill tramite domande strutturate o dinamiche di gamification, fino alla short list finale dei candidati da incontrare. Inoltre, grazie alla versatilità che la contraddistingue, la soluzione innovativa di Joule può essere utilizzata anche per l’assessment interno.
L’affidabilità dell’innovazione di Joule
Il sistema si integra perfettamente con i principali Applicant Tracking System, riducendo i tempi di screening e offrendo dati oggettivi che abilitano decisioni più rapide. Con un’affidabilità dell’86%, misurata confrontando i risultati dell’algoritmo con le valutazioni di psicologi esterni, Joule supera ampiamente la precisione dei colloqui tradizionali che si attesta intorno al 60%.
La crescita del business di Joule
I primi riscontri: MVP, investitori e mercato
I riscontri per il business di Joule, rivolto sia alle aziende che ai candidati, sono stati immediatamente positivi. “Dopo aver sviluppato il primo MVP del nostro algoritmo - racconta Sposato -, abbiamo raccolto un investimento pre-seed da oltre un milione di euro da parte di nove business angels attivi nel mondo delle HR, che hanno intuito le potenzialità dell’idea e del prodotto”.
I risultati operativi
Nei primi due anni di attività la startup padovana si è dedicata alla Ricerca e Sviluppo, per poi approdare sul mercato nel 2023. Nel suo primo anno di operatività Joule ha fatturato 97.000 euro, registrando poi un +400% nel 2024 che ha portato questa cifra ad oltre 400.000 euro. Risultati ottenuti grazie a più di 200 aziende clienti tra cui realtà attive in settori che spaziano dalla finanza alla tech industry.
Le difficoltà nel percorso di crescita
“Il mercato ci sta dando un ottimo riscontro”, sottolinea Sposato. “Siamo all’inizio di un percorso lungo che da un lato è molto bello e gratificante, ma dall'altro è anche molto difficile perché il prodotto che abbiamo è particolarmente innovativo e, talvolta, viene percepito come troppo innovativo”.
Strutturazione e importanza del team
Per affermarsi ulteriormente e superare anche questa difficoltà, Joule è strutturata in cinque team (AI & machine learning, sviluppo backend/frontend, design, marketing e commerciale), per un totale di 15 risorse dedicate, e guarda con ambizione ai mercati internazionali: alla sua già variegata clientela italiana, nei due anni di operatività si sono già aggiunte realtà statunitensi, che hanno sperimentato e poi adottato un modello di recruitment innovativo, veloce e basato su dati analizzati con oggettività.


Il ruolo di Intesa Sanpaolo nella crescita di Joule
La partecipazione a Up2Stars e l’importanza per il networking
Nel percorso di crescita di Joule si inserisce la partecipazione al programma di accelerazione Up2Stars, nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center con il supporto della piattaforma di innovazione Gellify.
“Un’esperienza che, oltre al percorso formativo proposto utile per approfondire diverse tematiche, è stata particolarmente interessante per il network che ci ha aperto, dandoci la possibilità di creare connessioni di alto livello che si sono rivelate particolarmente utili per la crescita del nostro business”, sottolinea Sposato.
L’esperienza nella Silicon Valley
Dopo Up2Stars, la promettente startup padovana nel settembre del 2024 ha beneficiato dell’opportunità di recarsi nella Silicon Valley grazie allo speciale programma di accelerazione organizzato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con INNOVIT (Italian Innovation and Culture Hub) e Intesa Sanpaolo Innovation Center. Un’iniziativa ideata per promuovere l’eccellenza dell’innovazione italiana nell’ecosistema innovativo più dinamico e competitivo a livello globale.
“Andare nella Silicon Valley ci ha permesso di entrare in contatto con un ecosistema particolarmente selettivo, contraddistinto da un approccio al rischio e all’investimento completamente diverso da quello italiano. Negli cuore dell’innovazione, infatti, viene offerta l’opportunità di provare a sviluppare idee innovative, mentre in Italia troppo spesso questo non succede”, racconta la CEO di Joule.
“Inoltre – prosegue -, la collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo e con Intesa Innovation Center, ci ha consentito di strutturare azioni concrete, che permettono di sviluppare il nostro business”.
Gli obiettivi per il futuro
Guardando al futuro, l’intenzione è continuare a crescere grazie a un prodotto che è sempre più performante e ricco di funzionalità. In tal senso, lo sviluppo interno di nuove e interessanti feature è utile anche per consolidare la presenza della startup padovana nel mercato italiano e in quello statunitense.
L’obiettivo dichiarato è fare di Joule il punto di riferimento per le imprese che desiderano ottimizzare sia i processi di selezione che l’assesment. “Vogliamo diventare lo standard di mercato, ovvero la soluzione che i clienti riconoscono e utilizzano quando devono fare ricerche sul personale o valutazioni interne sui propri dipendenti, e a cui le persone si affidano per capire che carriera intraprendere a livello professionale”, conclude Laura Sposato.
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