Il Mondo Dopo - "L'intelligenza artificiale nelle PA: opportunità e sfide"
Intesa Sanpaolo Innovation Center mercoledì 7 febbraio ha partecipato a “Mondo Dopo”, il ciclo di eventi di divulgazione culturale promosso dalla fondazione Ottimisti&Razionali in collaborazione con la Fondazione IFEL. Un’occasione di confronto interdisciplinare sull’IA tra percezioni, nuove norme UE e vantaggi per la PA a cui ha partecipato Laura Li Puma, Head of AI Lab.
Nel pomeriggio di mercoledì 7 febbraio 2024, Intesa Sanpaolo Innovation Center ha ospitato l’evento “L’intelligenza artificiale nelle PA: opportunità e sfide”: il terzo appuntamento del ciclo di incontri di divulgazione culturale “Mondo Dopo”, promosso dalla Fondazione Ottimisti&Razionali in collaborazione con Fondazione IFEL. Un’occasione per confrontarsi sul valore aggiunto che può rappresentare l’IA nelle attività delle Pubbliche Amministrazioni, sul quadro normativo europeo e su come gli italiani percepiscono l’intelligenza artificiale, soprattutto in termini di rischi occupazionali.
Moderato da Claudio Velardi - Presidente della Fondazione Ottimisti&Razionali –, l’incontro è subito entrato nel vivo con l’intervento di Francesco Pregliasco - Direttore di YouTrend - che ha condiviso alcuni dati emersi dai sondaggi condotti nei mesi precedenti: un “termometro” della percezione sui temi collegati all’intelligenza artificiale.
La prima evidenza è l’impreparazione generale sull’IA degli intervistati nei sondaggi condotti da YouTrend (54%) mentre, passando all’occupazione, il 51% degli intervistati è pessimista ritenendo che la diffusione globale di sistemi basati sull’intelligenza artificiale comporterà una perdita di posti di lavoro a fronte di un 10% di parere opposto complici diversi bias che inducono a scambiare l’automazione con l’intelligenza artificiale come, ad esempio nel manifatturiero. La fotografia scattata da YouTrend, inoltre, palesa una spaccatura: le fasce di popolazioni più giovani, maggiormente istruite e residenti al centro-nord tendono a porre l’accento sui benefici; i segmenti speculari della società sono invece più scettici e si sentono “minacciati”.
Dati ripresi e ampliati da Emanuela Girardi, CEO e co-founder di POP AI, che ha chiarito come vi sia una narrativa da parte dei media nella quale hanno maggior risalto i timori rispetto ai benefici, non solo in Italia ma anche in Europa e negli Stati Uniti. Situazione che cambia decisamente in Asia, dove la fiducia verso l’IA è notevolmente maggiore, riflettendosi su investimenti e ricerca nel privato, con il Vecchio Continente decisamente indietro rispetto a Cina e Usa.
In questo contesto, la recente approvazione dell’IA ACT da parte dell’Ue ha prioritizzato la regolamentazione, facendo passare in secondo piano gli importanti investimenti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale in Europa. Anche perché la nuova normativa, prima al mondo, è particolarmente rigida: da un lato tutela i diritti fondamentali dell’uomo; dall’altro limita l’innovazione da parte di startup che sviluppano sistemi di intelligenza artificiale considerati ad alto rischio per via dei costi collegati alla compliance normativa con ripercussioni negative sugli investimenti.
L'intervento di Laura Li Puma
Riprendendo gli aspetti normativi, Laura Li Puma – Head of AI LAB di Intesa Sanpaolo Innovation Center – si è detta ottimista, sottolineando come da anni il Gruppo Intesa Sanpaolo si confronta con l’IA focalizzandosi principalmente sulla governance, ed è quindi abituato a lavorare seguendo le regole. Li Puma ha quindi chiarito come il Gruppo abbia anticipato i tempi per farsi trovare pronto nel momento dell’entrata in vigore del regolamento europeo, evitando così ripercussioni su progettualità considerate ad alto rischio tra cui, ovviamente, rientra la concessione del credito.
Li Puma nel suo intervento ha quindi presentato le attività dell’AI Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center, che si concretizzano nella ricerca applicata insieme ai ricercatori di CENTAI – centro di ricerca avanzata per l’Intelligenza Artificiale nonché società partecipata da Intesa Sanpaolo – per capire qual è lo “stato dell’arte”, quali sono gli strumenti utilizzabili e come stanno evolvendosi anche attraverso investimenti in progettualità tecniche “promettenti”. Inoltre, Li Puma ha spiegato come Innovation Center stia cercando di intraprendere un percorso di open source per pubblicare parti di codice con il supporto dello staff legale. Infatti, condividendo i dati grezzi, attraverso il confronto con partner seri e abituati a lavorare rigorosamente, è possibile migliorare e ovviare ad errori commessi in buona fede.
AI e settore pubblico
Passando al “fronte” pubblico, Rosa Meo - Professoressa di Informatica presso l’Università di Torino – ha portato quale esempio un progetto avviato nel 2019 in collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione che, attraverso l’analisi dei dati, mira a realizzare strumenti di intelligenza artificiale utilizzabili dalle Pubbliche Amministrazioni.
Meo ha quindi spiegato come un obiettivo importante sia riuscire ad aiutare le PA nell’evitare intoppi, problemi e altri rischi ad esempio nei lavori pubblici. Infatti, le aziende partecipano alle gare d’appalto con base d’asta al ribasso, facendo però lievitare i costi con le varianti in corso d’opera.
In quest’ottica, nonostante qualche difficoltà, l’addestramento di sistemi predittivi basati sull’IA che analizzano metadati delle gare di appalti consentono di riconoscere con accuratezza elevata la presenza o meno di varianti, e se c’è il rischio durante l’aggiudicazione o durante lo svolgimento dei contratti di ricorsi al Tribunale Amministrativo per evitarlo preventivamente.
Roberto Moriondo, Direttore Generale del Comune di Novara, ha quindi espresso la convinzione che, attualmente, l’intelligenza artificiale rappresenti un upgrade nella transizione digitale, spiegando come l’amministrazione locale negli ultimi anni abbia messo sempre più al centro i dati con la consapevolezza che andassero poi maneggiati con livelli di attenzione assimilabili al nuovo quadro normativo europeo.
Un aspetto importante è rappresentato dall’acquisizione di nuove competenze per stabilire le priorità di utilizzo dell’IA, anche per “mettere a terra” le risorse previste dal PNRR in poco tempo. Percorso che implica un salto importante, con uno spettro di utilità particolarmente ampio: dai rapporti con i cittadini alla pianificazione dello sviluppo della città attraverso analisi predittive che riguardano i bisogni sociali, la viabilità, i trasporti oltre a sanità e medicina.
A seguire Alessandra Cimadom - Direttrice Generale del Comune di Torino - ha chiarito come l’intelligenza artificiale e, più in generale, l’utilizzo di nuove tecnologie nella raccolta e nell’analisi dei dati siano elementi cruciali nella migrazione verso una politica data-driven, in un contesto sfidante nel quale alle risorse del PNRR si aggiungono altri progetti tra cui la realizzazione di una nuova metropolitana.
Altro tema importante è la velocità nell’evoluzione del contesto di riferimento, aumentata notevolmente negli ultimi anni con conseguente necessità di reagire in tempi rapidi ai repentini cambiamenti che riguardano anche ambiti in cui opera tradizionalmente un ente locale. Cimadom ha quindi posto l’accento sulla necessità di avere una visione strategica centralizzata per efficientare i processi gestionali dei servizi erogati condividendo i dati per renderli trasparenti ed equi. Durante l'incontro si approfondiranno i temi legati ai vantaggi dell’applicazione nei processi decisionali e lavorativi dell’AI e alla riorganizzazione dell’erogazione dei servizi pubblici, che dal “fare” si orienteranno al “far fare”. Infine, si parlerà anche dei numeri relativi al mercato dell’intelligenza artificiale.