Cos’è il Digital Phenotyping e come potrebbe cambiare la vita delle persone rispettandone la privacy

11 Gennaio 2024
tecnologia, Focus On

Nel 2024 chiedersi se conosciamo qualcuno senza cellulare sembra quasi un anacronismo. Infatti, secondo i dati elaborati da Statista, nel 2022 l'86.29% della popolazione mondiale possedeva uno smartphone, con un trend in costante crescita che ha reso questi dispositivi i compagni più fedeli degli individui. Un’ubiquità che ha dato vita a una nuova frontiera scientifica: il digital phenotyping.

Nati da un'intuizione di alcuni brillanti ricercatori nell’ambito delle neuroscienze, gli studi di digital phenotyping si basano su una premessa tanto semplice quanto rivoluzionaria: se fosse possibile studiare i dati generati dalle interazioni quotidiane con gli smartphone - previo consenso informato dei partecipanti -, si aprirebbero nuovi orizzonti nel campo della salute e del benessere. Il termine stesso "digital phenotyping" fonde il mondo digitale con il concetto biologico di fenotipo, indicando come le caratteristiche osservabili di un individuo si esprimano anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie.

giovane donna che controlla dati sul smartwatch giovane donna che controlla dati sul smartwatch

Cos'è esattamente il digital phenotyping: definizione e potenzialità

Per digital phenotyping si intende un campo di ricerca che si occupa dello studio e dell'analisi dei “fenotipi digitali”, ovvero delle tracce comportamentali che le persone lasciano quando utilizzano dispositivi digitali wearables (smart watch, fitness tracker e via dicendo) e smartphone (Insel, 2017).

La ricchezza dei dati raccolti attraverso sensori come GPS, accelerometro e giroscopio (i cosiddetti “dati passivi”), per certi versi è sorprendente, in quanto forniscono informazioni dettagliate sulle nostre abitudini quotidiane spaziando dai cicli di sonno ai livelli di attività fisica, fino alla frequenza e al ritmo con cui interagiamo con i nostri dispositivi. Questi dati, se interpretati correttamente, possono rivelare pattern comportamentali in tempo reale e fornire spunti sulla salute fisica e mentale di un individuo come mai prima d'ora, offrendo una prospettiva senza precedenti sulla quotidianità dell'individuo.

Le potenzialità di questa tecnica sono innumerevoli. Il digital phenotyping nasce in ambito medico, aiutando enormemente nella diagnosi precoce di disturbi mentali o nell’adattamento personalizzato dei trattamenti medici. Infatti, l’impossibilità di effettuare diagnosi se non attraverso colloqui o questionari molto lunghi e talvolta difficili da compilare per alcuni pazienti, è in qualche modo un ostacolo nel panorama della medicina.

Pertanto, avere a disposizione uno strumento che fornisce informazioni sui comportamenti degli individui in tempo reale è di enorme aiuto per le neuroscienze cognitive.

Un ambito ancora poco sfruttato ma dal grande potenziale riguarda invece il mondo Corporate, ovvero l’aiutare colleghi e colleghe raccogliendo i loro feedback e dando insight su come migliorare la rispettiva qualità di vita attraverso la fenotipizzazione digitale.

uomo a letto che guarda smartwatch uomo a letto che guarda smartwatch

Come funziona il digital phenotyping e perché non viola la privacy degli individui

Come evidenziato anche dalle ricerche sull’argomento da parte del Neuroscience Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center, il digital phenotyping permette a ricercatori e ricercatrici di accedere agli spostamenti, al microfono dello smartphone, ai post pubblicati sui social network e alle chiamate delle persone. Accesso che presenta problemi di privacy a un primo sguardo, sebbene la realtà sia decisamente più rassicurante: non è affatto così.

Le ricerche attualmente in campo sulla fenotipizzazione digitale dimostrano solidità dal punto di vista etico e, salvo casi specifici nei quali il monitoraggio diretto è necessario per tutelare la salute dei pazienti, i ricercatori non hanno la possibilità di collegare i dati raccolti alla persona che li ha forniti, mettendo al sicuro la sua identità. Inoltre, la partecipazione a questi studi è sempre su base volontaria e prevede un consenso informato in cui i partecipanti sono consapevoli e concordi sui dati raccolti.

Per la fenotipizzazione digitale, infatti, gli individui installano un'applicazione sviluppata appositamente per la ricerca che raccoglie i dati e li anonimizza, garantendo così l’anonimato dei partecipanti. Se non bastasse, la ricerca sui dati GPS ha fatto enormi passi avanti per garantire la privacy, consentendo di aggiungere distorsioni delle traiettorie affinché le informazioni rimangano interessanti ma allo stesso tempo anonime e, di conseguenza, non riconducibili ad una persona specifica.

Un altro aspetto interessante di questo tipo di studio è che l’applicazione invia ai partecipanti una notifica ogni giorno o secondo un lasso di tempo prestabilito (le cosiddette notifiche push note anche come “dati attivi”), a cui le persone devono rispondere dai rispettivi device.
Nel caso di ricerche in ambito medico, ad esempio, le domande saranno inerenti al problema del partecipante, mentre nelle applicazioni in ambito aziendale le domande saranno probabilmente volte a comprendere il benessere del dipendente.

Pertanto, il digital phenotyping non è solo un semplice strumento di raccolta dati, ma si propone come una metodologia che rispetta l’integrità e la privacy dell'individuo, aprendo contemporaneamente nuove possibilità nel campo della medicina personalizzata e della gestione del benessere.
Con il passare del tempo e l’evoluzione tecnologica, siamo testimoni di come l'interazione tra uomo e dispositivo possa offrire uno sguardo inedito e profondo nella complessità del comportamento umano, promettendo non solo di trasformare il settore sanitario ma anche di influenzare positivamente ogni aspetto del vivere quotidiano.

In un mondo dove la digitalizzazione avanza inarrestabile a ritmi serrati, il digital phenotyping si pone quindi come un faro di conoscenza, con il potere non solo di decifrare i comportamenti più nascosti, ma anche di orientare gli individui verso scelte più consapevoli per la propria salute e il benessere.

References
 
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