Osservatorio idrogeno - Il profilo della filiera italiana e le sue potenzialità di crescita
La filiera italiana dell'idrogeno, vettore energetico fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza ad alto potenziale di sviluppo.
La ricerca rientra nell’ambito del protocollo di intesa siglato nel 2021 da Intesa Sanpaolo Innovation Center e l’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile - H2IT e che ha dato vita a INNOVAHY, iniziativa che mira a fondere le competenze tecniche e finanziarie per sviluppare azioni di sistema congiunte con la finalità di realizzare progetti di ricerca scientifica a supporto dello sviluppo del settore dell’idrogeno.
L’indagine è stata condotta tra ottobre e dicembre 2022 sulle imprese associate ad H2IT e rappresentative di tutta la catena del valore dell’idrogeno, dalla produzione fino agli usi finali.
Per le aziende della filiera idrogeno il 2022 è stato un anno di crescita. Le imprese investono e credono nella collaborazione, nei fondi europei e nel PNRR per sbloccare il potenziale. Oltre un terzo vanta almeno un brevetto e la metà sviluppa soluzioni ad un alto livello di maturità tecnologica. Inflazione e shock energetico generano nuove opportunità.
Questa è la sintesi che emerge dall’Osservatorio sul settore idrogeno in Italia realizzato da H2IT e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
I dati - Fattori di crescita
Il settore è in crescita, anche se ancora poco sviluppato (l’incidenza dell’idrogeno sul fatturato totale è stata pari in media al 6% nel 2021). In termini di fatturato, il 2022 si è chiuso nel complesso con segno positivo per il 71% delle imprese e il 58% ha incrementato il giro d’affari dell’attività dedicata all’idrogeno, con aspettative di ulteriore crescita nel prossimo futuro.
Questa filiera, inoltre, si distingue nel panorama manifatturiero nazionale per la forte presenza di alleanze di tipo industriale, rendendola particolarmente propensa all’Open Innovation: per oltre il 70% delle aziende del campione, l’innovazione in ambito idrogeno nasce dalle collaborazioni con altre aziende. Per il 64% le partnership interaziendali sono il modo migliore per crescere in ottica di innovazione collaborativa, seguito da quelle con le Università (60%) e dai tavoli di lavoro nazionali/internazionali (49%).
L'Osservatorio fa emergere il ruolo centrale degli investimenti per le imprese della filiera dell’idrogeno, che si trovano ad affrontare le importanti sfide poste dalla transizione energetica. Nel PNRR sono stati stanziati 3,64 miliardi di euro proprio per sviluppare il comparto, ma sono soprattutto gli investimenti privati a spingere la crescita. Come riportano alcuni dati, Il 65%% delle aziende ha chiuso il 2022 con una crescita degli investimenti sull’idrogeno. Il 70% degli investimenti sono finanziati attraverso fondi propri, mentre il 22% è coperto da fondi europei, nazionali o regionali.
I dati - Le criticità da superare
Il 71% delle aziende indica la ricerca e sviluppo come strategia d’investimento prioritaria, davanti alla formazione e all’assunzione di nuove risorse (58%). Per questo le aziende guardano sia alla formazione interna che alle assunzioni dei profili professionali ricercati (il 42% aumenterà i profili di Project manager entro fine anno e punterà ancor di più (49%) sul reclutamento di tecnici specializzati).
L’innovazione deve anche essere sostenuta da un quadro normativo chiaro. Per superare le criticità le imprese chiedono soprattutto la definizione di normative e regolamenti nazionali (58%), piani strategici nazionali (55%) e più investimenti per stimolare la domanda (45%) e in infrastrutture (42%).
Il ruolo di Intesa Sanpaolo Innovation Center
Attraverso INNOVAHY Intesa Sanpaolo Innovation Center conferma il suo impegno in iniziative che diano impulso allo sviluppo delle Startup e PMI innovative della filiera dell'idrogeno, supportandone al meglio le esigenze e rafforzando il percorso verso l'accelerazione dei processi di innovazione e sostenibilità.
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