Energy Dome chiude un round di finanziamento da 40 milioni grazie a Neva SGR

2 Maggio 2023
startup, Casi di successo, Innovation

Per concretizzare la transizione sostenibile è fondamentale sviluppare e realizzare nuove tecnologie in grado di accumulare e rendere sempre disponibile energia prodotta da fonti rinnovabili. Energy Dome, startup fondata nel 2020 dall’ingegnere Claudio Spadacini – AD della sua creatura forte di 25 anni di esperienza nel settore – ha inventato e sviluppato una tecnologia rivoluzionaria per lo stoccaggio di energia che consente la decarbonizzazione della rete, rendendo l’energia eolica e solare disponibile 7 giorni su 7 h24.

Giovedì 27 aprile Energy Dome ha annunciato ufficialmente la chiusura di un round di finanziamento di serie B da 40 milioni di euro co-guidato da Neva SGR - società di corporate venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center che ha tra le aree chiave delle strategie di investimento le tecnologie per il clima e la transizione energetica - e da Eni Next, società di corporate venture capital di Eni.

La tecnologia di Energy Dome, brevettata e ribattezzata CO2 Battery™, utilizza l’anidride carbonica al posto dei costosi ioni di litio per immagazzinare energia: un sistema di accumulo a lunga durata. La tecnologia innovativa, prima al mondo di questo tipo, trasforma la CO2 da nemica ad alleata della transizione energetica suscitando sempre più interesse in tutto il mondo.

La CO2 Battery™, inoltre, presenta vantaggi relativamente alla sostenibilità economica in quanto realizzata senza usare terre rare, che scarseggiano in Europa, riducendo sensibilmente i costi di accumulo dell’energia. Le proprietà dell'anidride carbonica, infatti, consentono infatti al sistema di immagazzinare energia in modo efficiente.

 

render dell'impianto di Energy Dome a Ottana in Sardegna render dell'impianto di Energy Dome a Ottana in Sardegna

Sebbene Energy Dome sia nata poco prima dell’inizio della pandemia, la soluzione utilizza hardware già presente sul mercato e questo ha permesso alla scaleup di velocizzare il passaggio alla fase di implementazione, con il primo impianto già funzionante inaugurato a Ottana (Sardegna) la scorsa estate.

Dopo aver registrato una crescita del 250% relativamente all’organico, con la chiusura del round la startup entrerà nella fase di crescita commerciale su scala globale. Energy Dome, infatti, sta già lavorando con diverse utility, produttori di energia indipendenti e clienti aziendali nei mercati chiave, dando vita a una pipeline qualificata che supera i 9 GWh in mercati come Stati Uniti, Europa, Sud America, India e Australia, e con la chiusura del round punta a mantenere lo slancio acquisito per internazionalizzare il business.

Il founder della scaleup milanese Claudio Spadacini, raggiunto l’importante obiettivo ha dichiarato: “Immaginate un sistema in grado di immagazzinare energia rinnovabile con il 75% di RTE e un costo dimezzato rispetto al litio. Se vi piace questa idea, smettetela di immaginare perché la nostra CO2 Battery™ è pronta per il mercato e, dopo aver chiuso il Serie B, siamo pronti a garantirne le prestazioni a qualsiasi cliente che voglia sbarazzarsi dei combustibili fossili sostituendoli con energie rinnovabili”.