Bioeconomia: cos’è e quale ruolo può avere l’Italia grazie all'open innovation

5 Maggio 2023
Circular Economy, Innovation, Terra Next, Focus On

La bioeconomia utilizza tutte le risorse biologiche rinnovabili, scarti inclusi, per produrre beni, servizi ed energia sostenibili. L’Italia con iniziative come l’acceleratore TERRA NEXT ha le potenizalità per diventare leader globale del settore: ecco perché

Quando si parla di bioeconomia si intende far riferimento al sistema socio-economico che comprende e interconnette le attività economiche che utilizzano in modo sostenibile le risorse naturali rinnovabili provenienti da terra e mare - scarti e rifiuti inclusi - per produrre beni, servizi ed energia.

Un comparto strettamente collegato ai territori stante la capacità di creare filiere multidisciplinari integrate nelle aree locali e restituire nutrienti al terreno, facendo della bioeconomia uno dei pilastri del Green Deal europeo e di numerosi progetti inclusi nel PNRR.
La bioeconomia, pertanto, comprende trasversalmente tutti i settori industriali ed economici che utilizzano risorse naturali (ad esempio biomasse) come agricoltura, silvicoltura, energia, acquacoltura e pesca, industria chimica e farmaceutica, tessile, cosmetica, carta, food e biotecnologie industriali.

Mettendo al centro l’utilizzo di risorse biologiche di prima e seconda generazione e la rispettiva trasformazione in beni e servizi intermedi, la bioeconomia rappresenta un meta settore dall’elevato potenziale innovativo in grado di rispondere a sfide globali contemporanee come il cambiamento climatico, la riduzione di emissioni di CO2 e la rigenerazione della biosfera, tutelando contestualmente ambiente e biodiversità.

In questo senso la bioeconomia e l’economia circolare si completano reciprocamente con un modello di bioeconomia circolare che include i principi base della circolarità e, al contempo, sfrutta tecniche e processi propri della bioeconomia.

immagine di ampolle da laboratorio con piante immagine di ampolle da laboratorio con piante

Quanto vale la bioeconomia in Europa e in Italia

L’Italia, come indicato nellottavo Rapporto sulla Bioeconomia in Europa e in Italia redatto nel 2022 dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, riveste un ruolo di primo piano nell’area UE.

A livello europeo la bioeconomia, intesa come sistema che sfrutta risorse biologiche come input per la produzione, nel 2021 ha generato un output pari a 1.459 miliardi di euro tra Germania (463,6 miliardi), Francia (379,4 miliardi), Italia (364 miliardi) e Spagna (251,5 miliardi), occupando 7 milioni di persone nei quattro Paesi.

Inoltre, a livello nazionale il comparto ha registrato un rimbalzo dell’output pari al 10,9% nel 2021 dopo la contrazione dovuta alla pandemia (-6,5%): un calo decisamente inferiore rispetto a quello dell’intera economia nazionale (-8,9%), che dimostra la resilienza della bioeconomia e il suo peso sull’economia italiana in termini di produzione (11,4% dell’output complessivo) e occupazione, in quanto dà lavoro a 2 milioni di persone (oltre l’8% del totale, percentuale che sale al 10,4% nel Mezzogiorno).

La crescita della bioeconomia è proseguita nel primo trimestre del 2022, con il successivo cambio di contesto dovuto alla crisi energetica e allo scoppio del conflitto russo-ucraino che ha comportato aumenti dei costi e problemi nell’approvvigionamento degli input energetici e agricoli, impattando negativamente su alcuni settori tra cui agricoltura, pesca, carta e derivati.

Prendendo a riferimento il 2021, in Italia la filiera agroalimentare vale circa il 60% della bioeconomia con output di 216 miliardi di euro (153 da food&beverage e dal tabacco e 63 dall’agricoltura), seguita dal sistema moda (produzione pari a 42 miliardi) e da legno e mobili, con la carta che ha registrato il 7,6% dell’output complessivo. Senza tralasciare l’importanza di farmaceutica e chimica bio-based nonché le bioenergie e i biomateriali utilizzati, ad esempio, nell’edilizia.

piante coltivate con tecnica idroponica piante coltivate con tecnica idroponica

L’importanza dell’innovazione per lo sviluppo della bioeconomia

Inoltre, il Paese conta su un’ampia rete di imprese e startup attive in R&S di nuovi materiali e processi basati sulla bioeconomia, con circa 1.000 realtà innovative censite nel primo trimestre del 2022. Un sistema dinamico e complesso, che grazie alla ricerca, all’impiego di nuove tecnologie e a processi di co-innovazione ha le potenzialità per rendere l’Italia leader mondiale in un ambito con enormi margini di crescita.

Per velocizzare il passaggio a modelli di sviluppo sostenibili e resilienti, tuttavia, occorre intervenire sugli elementi frenanti come la burocrazia per attirare investitori italiani e internazionali e colmare così il divario con Cina e Stati Uniti, facendo dell’Italia un catalizzatore di innovazione e investimenti nei molteplici settori che fanno parte della bioeconomia.

immagine che raffigura campo di grano e logo terranext immagine che raffigura campo di grano e logo terranext

Bioeconomia e open innovation: il programma di accelerazione TERRA NEXT 

È quindi necessario supportare le realtà innovative e promuovere la cultura dell’open innovation. In questo senso, su iniziativa di CDP Venture Capital con Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di promotore e co-ideatore e il supporto di Cariplo Factory quale gestore operativo, nel 2022 è nato TERRA NEXT: il primo acceleratore di bioeconomia rivolto a startup e PMI innovative avente come obiettivo la creazione di interconnessioni con le eccellenze scientifiche del territorio e con aziende leader nel settore.

TERRA NEXT è stato concepito per supportare nell’arco di 3 anni fino a 30 tra startup, scale-up e PMI innovative ad alto potenziale che hanno realizzato soluzioni per la bioeconomia, focalizzandosi su nutraceutica, circular & bio-materials e agricoltura rigenerativa.

Nel 2023 le realtà innovative selezionate dal Selection Board parteciperanno alla seconda edizione del percorso di accelerazione della durata di 3 mesi che si svolgerà - come nel 2022 - nel Campus di San Giovanni a Teduccio a Napoli tra maggio e settembre, per chiudersi con un Demo Day a ottobre.

Un’esperienza che ha portato la startup pisana DND biotech – protagonista della prima edizione e attiva nella realizzazione di robot per il biorisanamento - a partecipare come sub-contractor nel grande progetto di bonifica di 250 ettari di terreno in Kuwait. Una testimonianza concreta del valore e dell’unicità che caratterizzano TERRA NEXT, nonché delle opportunità che offre alle realtà innovative attive nei settori principali della bioeconomia.