Scaleup Act, come cambia la normativa per le startup innovative

9 Aprile 2025
Innovation Center, startup, Ecosistemi

Il combinato tra Legge sulla Concorrenza, Legge Centemero e Legge di Bilancio 2025, integra e supera lo Startup Act del 2012 prevedendo importanti modifiche relative ai requisiti per accesso e permanenza nella sezione speciale del Registro delle imprese, oltre a incentivare gli investimenti privati e istituzionali nelle imprese innovative.

Nel 2024, l'ecosistema dell'innovazione italiana ha registrato segnali positivi che fanno ben sperare per il futuro: da un lato, una forte ripresa degli investimenti nelle startup innovative; dall’altro l’approvazione dello Startup Act 2.0, che si configura come Scaleup Act.
Lo scorso anno, difatti, il venture capital è tornato a crescere registrando 406 round di investimento, per un valore complessivo di circa 2 miliardi di euro, destinati a realtà innovative con matrice italiana, rispetto agli 1,4 miliardi del 2023. Dato che conferma la maturità del mercato italiano, distintosi in un contesto nel quale la media dei Paesi UE ha registrato una flessione.

A queste evidenze positive, si aggiunge un intervento normativo che aggiorna il percorso tracciato dal Decreto Sviluppo Bis del 2012, che, attraverso lo Startup Act, ha introdotto misure di supporto per startup e PMI innovative. Adesso, la combinazione della Legge sulla Concorrenza, della Legge Centemero e della Legge di Bilancio 2025, ha modificato e rinnovato il quadro normativo, rafforzando gli incentivi fiscali e incrementando le opportunità di crescita per le imprese innovative.

Le nuove normative superano quanto indicato nel 2012, introducendo misure più specifiche e potenziando gli strumenti a disposizione delle neoimprese. In particolare, la Legge sulla Concorrenza modifica la definizione di startup innovativa e i requisiti per l’accesso e la permanenza nella sezione speciale del Registro delle Imprese, introducendo inoltre incentivi che promuovono una maggiore diversificazione degli investimenti.

Queste modifiche si integrano con le misure della Legge Centemero, che prevede vantaggi fiscali per gli investimenti diretti e indiretti nelle startup e nelle PMI innovative. La Legge di Bilancio 2025 completa il quadro normativo con disposizioni sulla tassazione delle criptovalute e altre misure fiscali in ambito digitale.

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Cosa cambia per startup innovative e investitori con la Legge sulla Concorrenza

La nuova definizione di startup innovativa

Una delle novità più rilevanti introdotte con la Legge sulla Concorrenza, approvata il 16 dicembre 2024 a conclusione di un lungo iter che ha accolto in parte le modifiche proposte dalle associazioni di categoria, riguarda la definizione di startup innovativa, che, secondo la normativa, deve essere una micro, media o piccola impresa in ossequio a quanto previsto dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione Europea.

Inoltre, la normativa stabilisce nuovi criteri relativi all’iscrizione delle startup innovative nella sezione speciale del Registro delle Imprese, specificando come le stesse non devono svolgere attività prevalente di consulenza o di agenzia.

 

I requisiti per la permanenza delle startup innovative e delle scaleup nella sezione speciale del Registro delle Imprese

La Legge sulla Concorrenza interviene anche sulla durata della permanenza nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che passa da 5 a 3 anni, prevedendo però un’estensione biennale qualora la startup innovativa rispetti uno dei seguenti requisiti:

  • Aumento del 25% delle spese in ricerca e sviluppo;
  • Sottoscrizione di almeno un contratto di sperimentazione con una Pubblica Amministrazione.
  • Incremento dei ricavi o dell’occupazione superiore al 50% tra il secondo e il terzo anno;
  • Creazione di una riserva patrimoniale superiore a 50.000 euro attraverso un finanziamento convertendo o un aumento di capitale (da investitori professionali, incubatori, acceleratori o tramite equity crowdfunding svolto tramite piattaforma certificata), con contestuale aumento delle spese di ricerca e sviluppo del 20%;
  • Ottenimento di almeno un brevetto.

Il termine di cinque anni può essere esteso per ulteriori 2 anni e fino a un massimo di 4 (per un totale di 9) per la fase scaleup, ovvero il passaggio da impresa emergente a realtà scalabile e in forte crescita, a patto che venga raggiunto un obiettivo tra:

  • Aumento di capitale da parte di un organismo di investimento collettivo del risparmio di almeno un milione di euro per biennio;
  • Incremento dei ricavi derivati dalla gestione caratteristica d’impresa superiore al 100%.

Le novità per gli investitori

La Legge sulla Concorrenza introduce poi nuovi incentivi fiscali per gli investitori, volti a ridurre il rischio e aumentare contestualmente gli investimenti nelle fasi iniziali (pre-seed) del ciclo di vita delle startup. In particolare, gli investitori privati possono beneficiare di una detrazione fiscale elevata al 65% nel regime fiscale “de minimis” per i finanziamenti erogati nel primo triennio di vita delle startup. La detrazione è fruibile anche in caso di fallimento, mirando così a favorire il flusso di capitale verso le neoimprese innovative.

Incentivi per investimenti in Venture Capital dei Fondi Pensione

Una delle novità più rilevanti contenute nel dispositivo è l’incentivazione degli investimenti da parte dei fondi pensionistici, in quanto offre alle Casse di Previdenza e Fondi Pensione la possibilità di mantenere l’esenzione sul capital gain sugli investimenti qualificati soltanto se il 5% (2025) e il 10% (dal 2026) di questi investimenti viene allocato in quote o azioni di Fondi per il Venture Capital.

Anche le forme di previdenza complementare beneficeranno dell’esenzione fiscale per investimenti qualificati in Venture Capital. L’obiettivo è stimolare la diversificazione degli investimenti e le ricadute positive che questi possono avere sulle prestazioni pensionistiche erogate in futuro, a cui si sommano benefici per l’economia reale.

Il ruolo del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese

La Legge sulla Concorrenza prevede anche un altro incentivo per gli investimenti in Venture Capital, ovvero l’intervento del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. Istituito con la legge 662 del 23 dicembre 1996, il Fondo può ora sostenere con garanzia il capitale di rischio investito da organismi di investimento collettivo del risparmio chiuso, compresi quelli di Venture Capital.

Le novità per gli incubatori e acceleratori certificati

Il dispositivo introduce requisiti minimi per la certificazione degli incubatori, e disposizioni specifiche per gli acceleratori. Gli incubatori devono offrire spazi adeguati, attrezzature idonee, e una gestione professionale con esperienza in innovazione. Devono inoltre collaborare con università e centri di ricerca e avere esperienza nel supporto alle startup.

Gli acceleratori, invece, si concentrano esclusivamente sul supporto alle startup, richiedendo una struttura e esperienza dedicate. Entrambi devono essere iscritti al Registro delle Imprese e ottenere una certificazione basata su parametri di qualità e performance. Incubatori e acceleratori certificati che investono in startup innovative possono beneficiare di un credito d’imposta dell'8% sugli investimenti, fino a 500.000 euro annui, con un limite complessivo di 1,8 milioni di euro all'anno.

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Cosa cambia per startup innovative e investitori con la Legge Centemero

Il pacchetto normativo integra e arricchisce quanto previsto dalla Legge 162/48, approvata il 28 ottobre 2024 e nota come Legge Centemero, dal nome del suo primo firmatario, che si inserisce nel quadro di agevolazioni previste dal primo Startup Act contenuto nel Decreto Sviluppo Bis del 2012.

La normativa, rubricata come “disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle startup e delle piccole imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti”, si concentra sull’introduzione di un pacchetto di misure che mira a incentivare gli investimenti privati e istituzionali verso startup e PMI innovative.

Le disposizioni dello Startup Act del 2012

Nel dettaglio, il Decreto Sviluppo Bis prevede una detrazione IPREF pari al 30% del capitale investito per le persone fisiche (con tetto massimo di un milione di euro), e una deduzione IRES con percentuale identica ma tetto massimo di 1,8 milioni di euro per le persone giuridiche. Inoltre, la Legge Centemero prevede che l’accesso agli incentivi sia subordinato al mantenimento dell’investimento per almeno tre anni, con i suddetti vantaggi applicabili sia agli investimenti diretti in capitale di rischio, sia agli investimenti indiretti concretizzati mediante veicoli specializzati.

Le novità per il regime fiscale “de minimis”

Il Decreto Crescita Bis ha introdotto il regime fiscale alternativo “de minimis”, che prevede una detrazione IRPEF pari al 50% rivolta alle persone fisiche che investono in startup o PMI innovative. Il regime fiscale in oggetto secondo la prima normativa ha limiti di investimento per ogni periodo d’imposta: 100.000 euro per le startup innovative; 300.000 euro per le piccole e medie imprese.

La Legge di recente emanazione indica invece l’attribuzione di un credito d’imposta per le persone fisiche qualora l’ammontare della detrazione sia superiore all’imposta lorda. Al verificarsi di questa situazione, l’eccedenza può essere utilizzata come credito d’imposta per ridurre l’ammontare delle imposte dovute o compensata con altri debiti fiscali, sia nell’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi che in quelli successivi.

Innalzamento del limite patrimoniale per le Società di Investimento Semplice

Inoltre, il dispositivo innalza da 25 a 50 milioni di euro del limite di patrimonio per le Società d’investimento Semplice (SIS), e prevede che le plusvalenze percepite dalle persone fisiche (capital gain), derivanti dalla partecipazione a fondi o Organismi di Investimento Collettivo (OICR) che investono prevalentemente in una o più startup o PMI innovative, siano esenti dalle imposte qualora acquisite entro il 31 dicembre 2025 e detenute per almeno tre anni.

I requisiti per gli OICR e il nuovo Fondo dei Fondi

Per beneficiare dell’incentivo è necessario che gli OICR siano domestici, ovvero residenti in Italia o in un altro Paese dell’UE o dello spazio Economico Europeo, e che investano prevalentemente nel capitale sociale di startup e PMI innovative.

Infine, la Legge Centemero offre ai laboratori di ricerca pubblici e privati la possibilità di iscriversi in apposita sezione dell'Anagrafe nazionale delle ricerche, e introduce il nuovo Fondo dei Fondi per rafforzare gli investimenti in economia reale.

Le integrazioni della Legge di Bilancio 2025

Il quadro si completa con la Legge di Bilancio 2025, sebbene la stessa non sia rivolta direttamente alle startup e alle PMI innovative. In particolare, la Legge del 30 dicembre 2024 prevede che la cosiddetta “web tax” continui ad applicarsi alle imprese con fatturato globale minimo di 750 milioni di euro, e con ricavi generati da servizi digitali in Italia superiori a 5,5 milioni.

A questo si aggiunge la disposizione relativa alla tassazione sulle plusvalenze da criptovalute, che resta pari al 26% nel 2025 e passerà al 33% nel 2026, contrariamente al 42% previsto prima dell’approvazione della normativa.