Startup Tales | Come Oraigo previene i colpi di sonno alla guida

20 Marzo 2025
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La realtà innovativa, costituita a Padova nel 2019, ha sviluppato e realizzato un dispositivo che grazie all’IA e alle onde celebrali rileva la sonnolenza dei conducenti avvertendoli prima che il problema possa dar origine a sinistri stradali.

Il sonno è sì fondamentale per la vita degli esseri umani, ma è anche un insidioso nemico per gli automobilisti. Infatti, circa 148mila incidenti stradali registrati annualmente in Italia, ovvero il 25% del totale, hanno come causa o concausa i colpi di sonno: un incubo per gli automobilisti e i passeggeri.

Per risolvere questa problematica, però, esiste un dispositivo innovativo che, attraverso una fascetta posizionata sulla fronte e dotata di elettrodi, monitora l’attività celebrale dei guidatori, trasmette via Bluetooth a un’app mobile che sfrutta l’Intelligenza Artificiale i segnali rilevati dalle onde celebrali, e li avverte prima che il colpo di sonno dia origine a sinistri stradali.

A realizzare l’innovazione è stata la giovane startup IA e neurotech Oraigo, fondata a Padova nel 2019 dall’oggi trentaduenne Michele Galetta (CEO) con il supporto dell’imprenditore veneto Nicola Rizzato, del commercialista Paolo Cognati, e in collaborazione con l’Università di Padova e il Centro del Sonno Negrar dell’Ospedale di Verona. La realtà innovativa, dopo un lungo percorso di studi e sperimentazioni, nel 2020 ha brevettato il metodo, diventato immediatamente il gold standard globale in questo ambito.

Componenti del team oraigo Componenti del team oraigo

Come nasce Oraigo, dall’idea alla costituzione della startup

L’idea da cui nasce l’iniziativa imprenditoriale innovativa ha origini lontane nel tempo. “I miei parenti sono pugliesi - racconta Galetta –, così, presa la patente, ho guidato molte volte di notte sull’autostrada adriatica per andare a trovarli. L’ultimo tratto è un interminabile rettilineo e mi capitava spessissimo di avere colpi di sonno. Quindi mi sono chiesto come fosse possibile che non esistesse un dispositivo in grado di tenermi sveglio”.

Il background di Michele Galetta e l’incontro con Nicola Rizzato

Partendo da questa premessa, il co-founder della realtà veneta decide di sviluppare una tecnologia in grado di risolvere il problema e, durante il percorso di studi in Economia e Finanza presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia (concluso nel 201), pensa a come realizzarla.

Un percorso in cui la prima svolta risiede in un divertente incontro con Nicola Rizzato: “Una sera ero in un locale e mi sono praticamente fiondato da lui, mi ha risposto con una frase in dialetto veneto dicendomi che non era il momento adatto ma, interessato dalla proposta, mi ha lasciato il suo contatto. Il giorno dopo sono andato nel suo ufficio, ho presentato la mia idea e chiedendomi di realizzare un business plan”, racconta Galetta.

Il viaggio di Galetta a Tel Aviv e il ritorno in Italia per fondare Oraigo

Stavo terminando l’Università – prosegue il CEO della realtà padovana – e i professori mi hanno suggerito di andare a Tel Aviv (uno degli ecosistemi innovativi più vivaci per le startup, n.d.r.), così il giorno dopo essermi laureato sono volato in Israele, restandoci per circa un mese”.

Una volta in Israele, Galetta gira tra incubatori e acceleratori per comprendere come reperire i capitali necessari per sviluppare l’idea e costituire la società, ma “nessuno voleva firmare accordi di riservatezza sul progetto e, di conseguenza, ho scelto di tornare in Italia per fondare la startup”, sottolinea il CEO di Oraigo.

Il coinvolgimento nel progetto dell’Università di Padova e del Centro del Sonno dell’ospedale Negrar di Verona

La conoscenza dell’IA, però, non rientra nel background di Galetta, che coinvolge l’Università di Padova per poter contare su competenze senior e collaboratori di alto livello. “Ho iniziato a lavorare sul modello di Intelligenza Artificiale per il progetto, ma servivano dati non reperibili nei dataset pubblici. Ne andava quindi creato uno apposito, necessario trasformare la mia idea in un business innovativo e particolarmente utile”, spiega il CEO di Oraigo.

Inoltre, per capire come affrontare il problema dei colpi di sonno mi sono rivolto al Centro del Sonno dell’ospedale Negrar di Verona, seguendo una masterclass di 3 anni sull’argomento” ricorda Galetta.

La scelta delle modalità per creare un dataset utilizzabile per contrastare i colpi di sonno al volante, prevede l’impiego di uno smartwatch, e ricade su una pista di go-kart per due motivi: da un lato la possibilità di guidare di notte, quando la sonnolenza alla guida è più accentuata; dall’altro contenere i costi, che, usando simulatori di guida in orari notturni, sarebbero stati elevati.

 

I risultati dei primi test per la tecnologia di Oraigo

Eseguiti i primi test, Galetta realizza che usando uno smartwatch è sì possibile accorgersi della sonnolenza dei conducenti, ma solo quando si risvegliano per lo shock. “Dopo aver capito il problema, mi sono riproposto di eseguire altri test nei quali rilevare tutti i dati possibili da tutto il corpo umano in modo da invidiare quelli migliori per sviluppare l’idea”, spiega il CEO di Oraigo. Una fase particolarmente impegnativa, nella quale il co-founder della realtà padovana dorme in ufficio di giorno, per poi recarsi in pista la notte.

 

L’aggiunta della componente neurotech

Dai test, condotti usando pasta e gel utilizzati sugli elettrodi per gli elettroencefalogrammi (EEG) inseriti in un apposito casco, Oraigo realizza come i segnali per anticipare i colpi di sonno al volante arrivano principalmente dal cervello. Di conseguenza, volendo realizzare un dispositivo di dimensioni contenute, grazie al supporto di importanti partner tecnologici - che hanno collaborato con NASA, NIH (National Institutes of Health) e Darpa (esercito americano) -, la startup sviluppa e utilizza le prime fascette per la testa.

Dopo il circuito per le “mini auto”, nel 2023 la realtà innovativa conduce il più grande studio sui colpi di sonno al volante a livello globale, presso lo storico Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. Studio durato una settimana, coinvolgendo circa 60 persone tra driver e copiloti. “I piloti giravano tutta la notte sul tracciato e terminavano alle 7.30, con l’Autodromo concesso per la prima volta nella sua lunga storia per attività di questo tipo e, accanto a noi, una scuderia di Formula 1 (Alpha Tauri, n.d.r.) che si trovava lì per svolgere le tradizionali sessioni di test”, ricorda Galetta.

 

Come funziona la tecnologia per prevenire i colpi di sonno al volante di Oraigo

Il dispositivo realizzato da Oraigo fa parte del settore delle BCI (Brain Computer Interfaces), ossia le interfacce cervello-macchina, e in occasione dei test di Imola è maturo e in fase perfezionamento.

La fascetta utilizzata per la raccolta dati che rileva l’attività celebrale del conducente si chiama Aigo: un dispositivo wearable dal design minimal e accattivante. La seconda componente è Go, app mobile che, grazie a un sistema innovativo e all’Intelligenza Artificiale, analizza lo stato cognitivo degli utenti in real time. Grazie alla connessione Bluetooth con Aigo, l’applicazione attiva alert sonori, visivi e vibrazioni prima che i colpi di sonno si verifichino.

La tecnologia si completa con la web app Fleets, che elabora i dati restituendo analisi avanzate e strumenti di performance per la gestione delle flotte, aumenta sicurezza, efficienza e produttività dei conducenti.

Go è in grado di individuare pattern specifici collegati ai colpi di sonno attraverso le onde cerebrali. Quando il conducente sta per addormentarsi, l’app emette una leggera vibrazione accompagnata da un alert sonoro, e l’utente ha due secondi per rispondere sbattendo le palpebre comunicandoci che è tornato vigile”, spiega Galetta. “Solitamente va così – prosegue il CEO di Oraigo -, ma in caso contrario interveniamo con vibrazioni di Aigo, alert sonori e visivi nell’app mobile, con lo sbattere gli occhi rilevato a livello cerebrale dagli elettrodi”.

L’unicità dell’innovazione di Oraigo

Un vantaggio enorme rispetto alle altre soluzioni presenti sul mercato, poiché la tecnologia di Oraigo fa quello che fotocamere e sensori dedicati ai colpi di sonno al volante non possono fare: interviene in anticipo per prevenirli. “Molti colpi di sonno si verificano con gli occhi aperti, e non sono quindi individuabili da altre soluzioni. Questo fa di Oraigo il gold standard nel settore, e le altre realtà che propongono o sviluppano tecnologie per affrontare il problema devono competere con noi”, spiega Galetta.

dispositivo brain computer interface realizzato da oraigo dispositivo brain computer interface realizzato da oraigo

Il mercato di riferimento per Oraigo

L’innovazione sviluppata da Oraigo è pensata per aziende di trasporto e, più in generale, per tutti i conducenti professionisti che lavorano su turni variabili. La startup padovana raccoglie i dati di guida, li anonimizza e li aggrega attraverso la propria piattaforma web, offrendo ai fleet manager e ai responsabili aziendali un’analisi dettagliata su fatica e sonnolenza dei conducenti. “Uno degli aspetti fondamentali – sottolinea Galletta – è che queste informazioni permettono di distinguere tra problemi strutturali, che riguardano l’intera flotta, e problemi individuali legati al singolo conducente”.

Se la sonnolenza e l’affaticamento si manifestano in modo diffuso tra i driver di un’azienda, è possibile sia dovuto a un problema organizzativo, come una gestione dei turni sbagliata o un carico di lavoro che influisce negativamente su sicurezza e benessere dei dipendenti. In questo caso, il manager può intervenire con strategie mirate per ottimizzare l’operatività della flotta e ridurre i rischi.

D’altra parte, alcuni episodi di questo tipo possono essere riconducibili situazioni personali del singolo conducente, come ad esempio avere un figlio piccolo che disturba il riposo notturno. La tecnologia di Oraigo distingue le due tipologie di criticità, permettendo ai manager di misurare il problema nel suo complesso e di adottare le giuste contromisure, senza invadere la privacy dei conducenti.

 “Inoltre, adottiamo un approccio veloce e dinamico: forniamo da 3 a 10 dispositivi a un'azienda, che può testarli per un periodo che va da due settimane a un paio di mesi. Al termine della prova, consegniamo report dettagliati che, nella maggior parte dei casi, permettono ai manager di comprendere per la prima volta lo stato di affaticamento dei loro autisti”, puntualizza Galetta.

 

La crescita di Oraigo

Nel percorso di crescita della giovane startup padovana, la vocazione internazionale della tecnologia realizzata con duro lavoro e perseveranza è sempre stata presente. In primo luogo, infatti, Oraigo ha ottenuto certificazioni CE e FCC, con la conseguente possibilità di vendere il dispositivo per la prevenzione dei colpi di sonno in tutto il mondo.

Inoltre, non sono mancate le occasioni di visibilità internazionale, partendo dal padiglione Eureka Park al CES di Las Vegas nel 2023, dove i prototipi dell’innovazione “Made in Italy” catturano l’interesse dei partecipanti alla più grande fiera dedicata alla tecnologia a livello globale. Sempre nel 2023 la startup innovativa padovana partecipa a VivaTech Paris e all’IFA di Berlino.

Nel 2024, Galetta viene inviato personalmente al Global Business Summit, organizzato dal Times a Nuova Delhi. “Eravamo l’unica startup italiana in mezzo a speaker di caratura internazionale, tra cui il primo ministro indiano, Narendra Modi”, ricorda con orgoglio il CEO di Oraigo.

componente team oraigo componente team oraigo

Il ruolo di Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center nell’affermazione di Oraigo

Il percorso di Up2stars

Nell’affermazione di Oraigo un ruolo rilevante è svolto dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Infatti, la partecipazione all’edizione 2024 di Up2Stars - programma di accelerazione di Intesa Sanpaolo realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center e con il supporto della piattaforma di innovazione Gellify –, ha rappresentato un passaggio saliente per la maturazione della startup padovana.

Essere selezionati per Up2Stars si è rivelato particolarmente utile, consentendoci di entrare in contatto con un network di professionisti. Grazie al confronto e ai suggerimenti, abbiamo anche rimodulato l’offerta rivolta a potenziali clienti. Ad esempio – sottolinea Galetta – abbiamo stipulato accordi col Gruppo Intesa Sanpaolo e, attraverso Intesa Sanpaolo Rent Foryou, possiamo offrire ai nostri clienti la possibilità di pagare il nostro dispositivo con canone mensile: un supporto importante dal punto di vista commerciale”.

La partecipazione al programma di accelerazione nella Silicon Valley

In aggiunta, la startup padovana ha beneficiato dell’opportunità di recarsi nella Silicon Valley a settembre del 2024 per lo speciale programma di accelerazione organizzato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con INNOVIT (Italian Innovation and Culture Hub) e Intesa Sanpaolo Innovation Center, volto a promuovere l’eccellenza dell’innovazione italiana nell’ecosistema innovativo più dinamico e competitivo a livello globale.

Un programma intenso, che ci ha permesso di capire un mindset decisamente più ‘veloce’ di quello europeo, poiché tende ad avviare le vendite non appena possibile lasciando al mercato a validare l’idea di business. Inoltre, ci ha permesso di comprendere come funziona il mercato dei capitali statunitense. Dopo la prima esperienza organizzata da INNOVIT nel 2023, ho accolto con piacere l’opportunità di ripeterla”, sottolinea Galetta.

 

Il futuro di Oraigo, tra internazionalizzazione e nuove prospettive di business

Un passaggio coerente con l’idea di business, stante la vocazione internazionale dell’innovazione realizzata da Oraigo. Dopo il brevetto italiano, giapponese e australiano, infatti, la tecnologia è patent pending negli Stati Uniti, in Cina, India, Canada, Israele e Hong Kong.

Guardando sempre al futuro, un altro obiettivo è coinvolgere Università, Centri di Ricerca e aziende per esplorare nuovi ambiti di utilizzo della tecnologia. “È come se avessimo creato un computer la cui prima applicazione serve per contrastare la sonnolenza al volante. Adesso, l’intenzione è sfruttare le onde celebrali e l’ecosistema che abbiamo creato per realizzare altre soluzioni, con molteplici applicazioni possibili sulle quali stiamo ragionando”, conclude Galetta.

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