La robotica umanoide e il futuro del supporto sociale

18 Febbraio 2025
Innovation Center, startup, Ecosistemi

I robot umanoidi svolgono un ruolo sempre più importante nel migliorare la qualità della vita, con interessanti applicazioni in ambito sociale poiché rendono naturale e intuitiva l’interazione.

Nel panorama tecnologico attuale, la robotica umanoide sta svolgendo un ruolo sempre più cruciale sia come simbolo di innovazione, sia quale strumento in grado di migliorare la qualità della vita. Progettati per riprodurre aspetto e movimenti umani, i robot umanoidi rappresentano un “ponte” tra tecnologia ed esseri umani stante la capacità di rendere più intuitiva e naturale l’interazione.

foto di robot pepper foto di robot pepper

Applicazioni della robotica umanoide

I robot umanoidi si stanno rivelando particolarmente utili nei contesti in cui il contatto umano è sì fondamentale, ma non sempre disponibile. Ad esempio:

  • Supporto sociale: robot come Pepper - lanciato in Giappone da SoftBank nel 2014 e in grado di capace di comprendere sentimenti, sensazioni e stati d’animo di chi gli sta vicino -, sono stati concepiti per interagire con le persone in modo empatico e coinvolgente, adattandosi a contesti educativi, terapeutici e aziendali.
  • Servizi alla persona: in ospedali o case di riposo, i robot umanoidi possono assistere gli operatori, svolgendo compiti ripetitivi, oltre ad offrire compagnia ai pazienti.
  • Educazione e intrattenimento: sfruttando le capacità interattive di cui sono dotati, i robot umanoidi vengono utilizzati per insegnare concetti complessi con modalità intuitive, o per l’intrattenimento originale e stimolante.

 

Focus: il supporto sociale dei robot umanoidi

Il supporto sociale, soprattutto nei contesti terapeutici, è uno degli ambiti in cui la robotica umanoide sta avendo un impatto significativo. Infatti, i robot si stanno rivelando preziosi alleati nel migliorare il benessere emotivo e cognitivo delle persone, soprattutto di quelle che affrontano sfide particolari e delicate. Ad esempio, in ambito terapeutico i robot umanoidi vengono impiegati con successo per supportare bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico.

Grazie alla loro capacità di offrire interazioni prevedibili e ripetitive, i robot favoriscono il miglioramento delle competenze comunicative e sociali dei più giovani, stimolando anche progressi difficili da ottenere con i metodi tradizionali.

Assistenza per gli anziani

robot umanoidi si stanno ritagliando un ruolo importante anche nell’assistenza agli anziani. In tal senso, per le persone affette da demenza i robot possono rappresentare una presenza rassicurante, nonché in grado di stimolare la memoria e incentivare il benessere emotivo con attività personalizzate.

Più in generale, i robot possono ridurre il senso di isolamento ampiamente diffuso tra gli anziani che vivono soli o in case di riposo, offrendo interazioni significative con la tecnologia.Più in generale, i robot possono ridurre il senso di isolamento ampiamente diffuso tra gli anziani che vivono soli o in case di riposo, offrendo interazioni significative con la tecnologia.

Esperimenti e risultati

Esperimenti condotti con robot come Pepper e NAO hanno già palesato risultati promettenti, con le persone coinvolte nei progetti di ricerca a mostrare un aumento dell’engagement e un miglioramento dello stato emotivo, evidenziando così il potenziale di queste tecnologie quali strumenti per il supporto sociale.

Sebbene non possano sostituire il contatto umano, i robot umanoidi si propongono come un complemento prezioso, soprattutto in situazioni nelle quali l’interazione con altre persone è ridotta o complessa.

 

Vantaggi e limiti della robotica umanoide nel supporto sociale

L’introduzione dei robot umanoidi nel supporto sociale, quindi, da un lato evidenzia innumerevoli potenzialità, ma dall’altro implica diverse sfide da affrontare e superare.

Tra i principali vantaggi, questi “dispositivi” possono garantire un’assistenza continua senza mai stancarsi o perdere la pazienza, adattandosi efficacemente alle esigenze dei singoli utenti. Inoltre, grazie all’integrazione con l’intelligenza artificiale, i robot umanoidi sono in grado di personalizzare le interazioni, proponendo contenuti rilevanti e di qualità che rendono gli interventi non solo più efficaci, ma anche più coinvolgenti per chi ne usufruisce.

Diffusione dei robot umanoidi: le sfide da affrontare

Uno delle sfide principali per l’affermazione dei robot umanoidi è l’accettazione sociale, spesso limitata da barriere culturali o da pregiudizi, poiché molte persone sono scettiche rispetto al ruolo che i robot possono ricoprire nei contesti umani. Diverse ricerche stanno ottenendo buoni risultati nello sviluppo di robot umanoidi sempre più consapevoli del contesto in cui operano: un aspetto che li rende più naturali e accettabili agli occhi umani.

Anche il costo elevato è un limite per la diffusione su larga scala dei robot umanoidi. Limite che si sta riducendo progressivamente, grazie alla crescita delle economie di scala e all’adozione di soluzioni tecnologiche più accessibili.

Un ulteriore ostacolo è strettamente collegato alle tecnologie attualmente disponibili, che non riescono ancora a simulare empatia autentica. Un aspetto cruciale in molte situazioni di supporto sociale, anche se non manca fiducia rispetto ai rapidi progressi nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Progressi che ne stanno incrementando le capacità.

La centralità della privacy

Infine, una sfida particolarmente delicata riguarda la protezione della privacy degli utenti. In tal senso, l’utilizzo di robot umanoidi va gestito con estrema attenzione, specialmente quando coinvolge soggetti vulnerabili. In questi casi, è essenziale garantire che i dati personali e sensibili siano trattati con il massimo rispetto, utilizzando standard di sicurezza rigorosi e protocolli di crittografia avanzata.

foto dei robot pepper e spot foto dei robot pepper e spot

I progetti di ricerca del Robotics Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center

Il Robotics Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center studia l’utilizzo di robot nei contesti non industriali, ovvero applicazioni di servizio nelle quali è oneroso o pericoloso agire per l’uomo agire, e applicazioni assistive, ossia fornire assistenza all'utente attraverso l'interazione sociale. Il laboratorio conduce anche ricerche volte ad affrontare le sfide contemporanee della robotica in contesti differenti:

  • Sviluppo di soluzioni robotiche autonome che possono fornire servizi utili per il benessere quotidiano delle persone.
  • Interazione e comunicazione tra robot ed esseri umani.

Inoltre, Robotics Lab sta sperimentando l’impiego di robot sociali quale supporto per le terapie educative destinate a persone che soffrono di disturbo autistico e di decadimento cognitivo.

Sugar, Salt & Pepper – Robot umanoidi per l’autismo

Ad esempio, il progetto di ricerca "Sugar, Salt & Pepper - Robot umanoidi per l'autismo" - sviluppato dal Dipartimento di Informatica dell'Università di Torino, Fondazione Paideia, Jumple, Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center -, mette a sistema le competenze legate alla robotica educativa e sociale ed i bisogni di ragazzi affetti da disabilità.

Nelle attività di laboratorio vengono osservati e analizzati gli scambi e le interazioni che si sviluppano nel contesto riabilitativo, riservando particolare attenzione al linguaggio, alla comunicazione, alle emozioni e al potenziamento delle abilità sociali.

Ciò avviene grazie all’impiego di robot umanoidi come Pepper, assistente degli operatori (educatori, logopedisti, psicologi, neuropsicomotricisti), mentre seguono le attività in cui i più giovani sono impegnati autonomamente. Sebbene funga da spalla, Pepper risulta essere uno strumento motivante, nonché in grado di tarare le attività basandosi sui risultati e sulle risposte ottenute dai ragazzi.

In aggiunta, il laboratorio consente di estrapolare puntualmente dati ambientali o interpersonali delle persone coinvolte, approfondendo così il profilo di ogni bambino attraverso l’analisi del contatto visivo, delle iniziative di comunicazione, delle richieste di aiuto, degli stati emotivi e delle specifiche preferenze.

ToM&Pepper Lab: il progetto per il benessere cognitivo e socio-emotivo degli anziani

Un altro progetto di ricerca è il “ToM&Pepper Lab”, che utilizza il robot sociale Pepper per supportare e migliorare il benessere cognitivo e socio-emotivo degli anziani, focalizzandosi su quelli che manifestano i sintomi iniziali di decadimento cognitivo.

Avviata grazie alla collaborazione tra Il Centro di Ricerca sulla Teoria della Mente e sulle competenze sociali nel ciclo di vita (CeRiToM) dell'Università Cattolica, il Robotics Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center e l'Azienda Multiservizi di Vigevano, la sperimentazione ha in Pepper il “soggetto” facilitatore, capace di condurre i partecipanti in un percorso che prevede esercizi di memoria, di attenzione, e di competenze cognitive e sociali.

Nella prima fase del progetto di ricerca, il robot ha stimolato memoria e concentrazione, aumentato il coinvolgimento attivo, creato un clima di fiducia, favorito l’emergere di ricordi personali e suscitato emozioni positive (ad esempio gioia e sorpresa). Risultati ottenuti anche in virtù dell’attribuzione di caratteristiche umane, come l’intelligenza e l’affidabilità.

La seconda fase di “ToM&Pepper Lab” è iniziata negli ultimi mesi dello scorso anno e include anche persone “sane”, mentre il reclutamento di un campione di soggetti affetti da pseudo-demenza delinea gli orizzonti della sperimentazione nel breve periodo.