Attualmente coesistono due approcci distinti all’Open Innovation – inbound e outbound – la cui differenza risiede nella direzione dei flussi di innovazione e conoscenza tra un'organizzazione e l’ecosistema esterno alla stessa.
Con Open Innovation Inbound si intende il processo con cui un’organizzazione acquisisce conoscenze, idee e tecnologie innovative dall’esterno. Seguendo questo approccio, un’azienda si apre agli input esterni collaborando con partner, clienti, fornitori, università o altre realtà per acquisire nuove idee e competenze che, unite alle risorse interne, aumentano e migliorano la sua capacità innovativa.
Tra i vari strumenti dell’Inbound Open Innovation, ad esempio, figurano iniziative di ‘’venture building’’, call4ideas e call4startups, hackaton, programmi di collaborazione con università e centri di ricerca avviati dalle aziende per sviluppare progetti specifici collegati al proprio business, il Corporate Venture Capital e la creazione di incubatori e acceleratori aziendali.
Nelle fasi iniziali, le organizzazioni solitamente collaborano con partner strategici che hanno quale core business queste attività, come Incubatori, Acceleratori e Innovation Hub, prima di acquisire le competenze necessarie per muoversi autonomamente.
L’Open Innovation Outbound, invece, prevede un approccio basato sull’esternalizzazione delle idee, delle innovazioni e delle tecnologie generate all’interno di un’organizzazione. Questo approccio si contrappone a quello inbound, con il flusso di innovazione aperta che si inverte uscendo dal perimetro aziendale per essere messo a disposizione di partner e altre realtà interessate a “contaminarsi”.
Adottando questo approccio, un’organizzazione punta a commercializzare (o comunque valorizzare) le proprie innovazioni mediante partnership, spin-off/spin-out, accordi di licenza e altre modalità di collaborazione con terze parti, avendo l’obiettivo di cogliere e sfruttare le opportunità esterne offerte dal mercato, massimizzando così il valore di quanto sviluppato internamente.
Questo percorso inverso può portare, ad esempio, alla creazione di newco e/o alla distribuzione su licenza delle innovazioni da parte di soggetti terzi che hanno le risorse e competenze necessarie per commercializzarle efficacemente.